
Testo di Saverio Villa
Audi ha mostrato la sesta generazione dell’A6 Avant, realizzata sulla nuova piattaforma Ppc (la stessa dell’Audi A5), che sarà ordinabile tra pochi giorni con un prezzo di partenza di 69.350 euro: una cifra superiore a quella della versione vista fin qui, che aveva l’entry level a 62.555 euro. Più avanti arriverà anche la berlina a tre volumi, quindi senza portellone posteriore, mentre peer la allroad bisognerà attendere ancora un po’.
L’approccio stilistico è sempre lo stesso, ma il colpo d’occhio è ancora più aggressivo. Al punto che, ancora più di quanto accadeva per la quinta generazione, presentata nel 2018, è davvero difficile parlare di station wagon: si potrebbe quasi definirla una berlina fastback. E la carrozzeria ha un coefficiente di penetrazione di grandissimo rilievo (0,25) mai raggiunto da una A6 Avant con motore termico. Un risultato al quale contribuiscono le prese d’aria anteriori regolabili, il grande spoiler sul tetto e le appendici aerodinamiche ai lati del lunotto.
I due motori, benzina e diesel (un’alimentazione, quest’ultima, che è da sempre un cavallo di battaglia della A6 sul nostro mercato) sono tutti ibridizzati a 48 volt e abbinati a un cambio automatico a doppia frizione 7 rapporti. A richiesta ci sono le sospensioni pneumatiche adattive (che variano l’altezza da terra tra -10 a + 20 mm) e il differenziale sportivo per le A6 a trazione integrale.

Lo sterzo progressivo è invece di serie ed è ora più diretto, perché rispetto al passato tutto il sistema – dalla corona dello sterzo fino alle ruote – è stato irrigidito. Un intervento che ha incluso barre di torsione, cremagliera e giunti. Anche l’angolo di camber dell’avantreno è stato leggermente aumentato per migliorare la rapidità di risposta. Lo sterzo integrale, disponibile solo in combinazione con la trazione integrale, permette alle ruote posteriori di angolarsi fino a 5 gradi in direzione opposta a quelle anteriori a bassa velocità riducendo il diametro di sterzata anche di un metro. Che per un’auto lunga quasi 5 metri (4,99 per l’esattezza) rappresenta un indubbio vantaggio. A velocità medie e alte, invece, le ruote posteriori sterzano nella stessa direzione di quelle anteriori, per aumentare stabilità e precisione.
Sulla nuova A6 Avant naturalmente vengono riproposti elementi che ormai sono elementi distintivi della produzione Audi più recente, come i proiettori led Digital Matrix e i gruppi ottici oled, il display panoramico MMI e il terzo schermo, oltre e quelli per la strumentazione e l’infotainment, dedicato al passeggero anteriore.

Tornando ai motori, alla base della gamma c’è il 2000 turbodiesel da 204 (disponibile sia con trazione anteriore che integrale), affiancato dal 3000 V6 biturbo a benzina da 367 cv (solo con trazione integrale). Più avanti arriverà anche un 2000 turbo benzina plug-in hybrid con due livelli di potenza
Anche se si tratta di motorizzazioni mild hybrid il motore elettrico inserito nella scatola del cambio (che eroga fino a 24 cv e 230 Nm), alimentato da una batteria da 1,7 kWh, permette di effettuare le manovre di parcheggio e di muoversi per brevi tratti in modalità solo elettrica. E in decelerazione si trasforma in generatore di corrente e può recuperare fino a 25 kW di energia.
Tra gli accessori a pagamento ci sono anche il tetto panoramico in vetro a trasparenza regolabile, che permette di passare da un ambiente luminoso a uno più ombreggiato; il sistema audio premium Bang & Olufsen con suono 3D anche con altoparlanti integrati nei poggiatesta anteriori e un pacchetto destinato a migliorare la qualità dell’aria interna, che comprende ionizzatore e sensore di polveri sottili.

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