
Testo di Mattia Eccheli
Meno volumi, meno fatturato, meno profitti, ma più risparmi e, soprattutto, la “più grande offensiva di prodotto della storia”. È la sintesi del bilancio 2024 anticipato da Mercedes-Benz Group che lo scorso anno ha commercializzato 2,389 milioni di veicoli, con un calo del 4%. La divisione Cars (1.983.400) ha ceduto il 3% con le elettriche a -23%.
Assieme alla “più grande offensiva di prodotto della propria storia”, la casa di Stoccarda ha annunciato obiettivi ambiziosi: “Costruire le auto più desiderabili”, perché ogni Mercedes-Benz deve essere “eccezionale”. Da ogni punto di vista: del design, della tecnologia, dell’assemblaggio, dell’esperienza di guida, dei sistemi di sicurezza e delle soluzioni digitali, indipendentemente dal tipo di alimentazione. La nuova CLA, offerta sia nella variante elettrica sia in una quella a combustione (con una soluzione a 48 Volt abbinata a un quattro cilindri con trasmissione a doppia frizione e a otto marce) rappresenta un passo importante in questa direzione. È un’auto per la quale è stata garantita “più sostanza”, mentre “la complessità del portafoglio della sua gamma” verrà ridotta da sette a quattro varianti.
Con l’arrivo del nuovo modello, che eredita parte delle innovazioni esibite sul concept Vision EQXX, comincia la campagna di riconquista che include la divisione ad alte prestazioni, che con il 2026 lancerà vetture elettriche basate sulla piattaforma AMG.EA e punterà anche sulla nuova generazione di unità elettrificate a otto cilindri. È stata anticipata una declinazione più piccola delle iconica Classe G, oltre che un completo aggiornamento della Classe S (2026).
Entro il 2027 Mercedes-Benz ha promesso “dozzine” di auto nuove o rivisitate e grazie al lancio delle nuove varianti a zero emissioni delle GLC e Classe C ha ampliato l’offerta in un segmento nel quale debutterà anche l’inedita elettrica Classe E. Sempre fra due anni, il gruppo con la Stella conta su una quota di elettrificate superiore al 30%.
Il giro d’affari complessivo ha subito una flessione del 4,5%, passando da 153,2 a 145,6 miliardi di euro. Il margine Ebit, ossia i risultati prima delle imposte e degli oneri finanziari, è stato dell’8,1% contro il 12,6% dell’esercizio precedente. L’Ebit ha registrato quasi un crollo (-31%) perché è stato pari a 13,6 miliardi rispetto ai 19,7 del 2023. Di qui la necessità, come anticipato nei giorni scorsi, di ridurre i costi: solo quelli di produzione dovranno scendere del 10% entro il 2027.
Il piano di riorganizzazione “Next Level Performance” dovrà rendere “più snella, rapida e forte” l’azienda per riportare la redditività in doppia. A incidere negativamente sul risultato del 2024 è stata la Cina, dove i modelli di lusso sui quali aveva puntato la casa con la Stella si vendono meno che in passato, un po’ come le elettriche. Già in settembre il Ceo Ola Källenius aveva dichiarato di non sapere quanto sarebbe durata la situazione nella Repubblica Popolare e non è una sorpresa che le attese per il 2025 siano di ulteriore calo di vendite e fatturato con una inevitabile ripercussione sui profitti. Agli azionisti è stata prospettata una cedola di 4,3 euro, un euro in meno rispetto all’esercizio precedente. Il gruppo ha anche anticipato l’intenzione di procedere al riacquisto di azioni proprie fino ad un massimo di 5 miliardi.
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