
Testo di Maurizio Bertera
Un’auto su cinque che circolano nel nostro Paese è Euro 4 e questo pone un problema non indifferente. Ma prima facciamo ordine sul tema: le vetture Euro 4 sono quelle immatricolate dal 1° gennaio 2006 fino al 2009. Si tratta di veicoli in linea con le direttive Euro 3, ma che rispettano soglie più basse per le emissioni di CO2 al fine di ridurre le emissioni auto nelle città. In attesa di dati più aggiornati, il portale delle statistiche Aci attesta che al 31 dicembre 2023 in Italia le auto in circolazione erano 40.915.229, di cui 9.018.510 appartenenti alla classe Euro 4, il che significa il 22% sul totale. Percentuale che conferma un peso per una categoria di veicoli prossimi al raggiungimento dei 20 anni di età, al di là che molti sono tenuti in buono stato e percorrono ancora migliaia di km.
Detto questo, le normative vigenti – anche negli altri Paesi europei – impongono un numero sempre maggiore di limitazioni e di divieti di libera circolazione alle Euro 4 e c’è da presumere che aumenteranno non tanto per via dell’annunciato stop ai motori endotermici nel 2035 ma per l’innalzamento degli standard di riferimento per quanto riguarda le emissioni di CO2 sono rappresentati da una normativa Euro 6 entrata in vigore nel 2014 e prossima ad essere rimpiazzata da quella Euro 7, precisamente dal 1° luglio 2025. Vale la pena di fare il punto sulle limitazioni attuali che (secondo noi, a torto) non si applicano in maniera uniforme, complicando ulteriormente la vita agli automobilisti.
In Lombardia, per esempio, oltre alle misure temporanee, attive dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, sono in vigore anche misure strutturali permanenti che impongono lo stop continuo dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle 19.30 anche per i veicoli diesel Euro 4 nei 209 comuni di Fascia 1 (fra cui Milano, Bergamo e Brescia) e nei cinque comuni di Fascia 2 con oltre 30mila abitanti (Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso e S. Giuliano Milanese). In prospettiva futura, invece, il Comune di Milano ha già disposto un’ordinanza che consente alle vetture Euro 4 alimentate a benzina di entrare nella cosiddetta Area B fino al 30 settembre 2028. A Roma, bisogna tenere presente la Ztl Fascia Verde: la Giunta Regionale del Lazio ha approvato la delibera atta al rinvio di un anno quindi all’ottobre 2025, dei divieti di ingresso nella Fascia Verde della Capitale alle auto diesel Euro 4 e benzina Euro 3, mentre non sono previste limitazioni per le vetture Euro 4 alimentate a benzina.
A Firenze si cerca di limitare i veicoli più inquinanti, con lo stop ai diesel fino a Euro 5 nell’area individuata tra piazza Beccaria e piazza della Libertà, in uno spazio compreso tra il fiume Arno e il centro storico, mentre con lo Scudo Verde dal 1° aprile 2025 l’Amministrazione Comunale vuole punire tutte le vetture benzina e diesel Euro 0 o Euro 1 che non rispettano le regole e transitano all’interno della Zona a Traffico Limitato ambientale. Anche a Torino lo stop alle vetture benzina Euro 4 non è previsto neanche in caso di livello 2 (lo stato di emergenza di colore rosso), mentre lo stop ai diesel Euro 4 nei giorni feriali – dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 19.00 – è parte delle limitazioni strutturali attive fra il 15 settembre e il 15 aprile che si ripetono da qualche anno. Provvedimento simile anche a Bologna, con il divieto alle auto diesel Euro 4 e precedenti dal lunedì al venerdì e nelle ecologiche dalle ore 8.30 alle 18.30, dal 1° ottobre 2024 al 31 marzo 2025. Infine, Napoli: nel periodo che va da ottobre a marzo, dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 8.30-18.30, in ZTL non possono circolare le Euro 0 e 1 a benzina e le diesel fino a Euro 4.
Noleggio a lungo termine: i 10 consigli per scegliere bene. Dall’anticipo al canone, dai servizi alla restituzione dell’auto
Comprare auto cinesi conviene davvero? Oltre 50 auto tra cui scegliere. Abbiamo analizzato l'offerta di MG, BYD, Omoda e tutti gli altri brand del Dragone. Attenzione però ai falsi risparmi....