
I mezzi a due ruote piacciono sempre di più agli italiani. Lo dimostra il mercato delle moto che nel 2024, diversamente da quello auto, ha registrato una crescita rispetto all’anno precedente del +10,5%. Le bici, così come le moto, ancor meglio se elettriche, sono dei perfetti alleati di una mobilità sostenibile e dolce cui stanno puntano le amministrazioni locali per ridurre il traffico e l’inquinamento cittadino. Motivo per cui sono sempre più al centro delle strategie di mobilità urbana delle città italiane.
Lo rileva il nono rapporto dell’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) in collaborazione con Legambiente, che ha analizzato le politiche messe in campo da 107 comuni capoluogo per promuovere l’uso delle due ruote, evidenziando progressi, criticità e il persistente divario tra Nord e Sud del Paese.
La disponibilità media di piste ciclabili nei capoluoghi italiani ha raggiunto nel 2023 (dati rilevati fino a quell’anno) gli 11,02 metri ogni 100 abitanti, segnando un aumento del 53,7% rispetto al 2015. Tra le città più virtuose spiccano Reggio Emilia, con oltre 48 metri per 100 abitanti, e città come Cosenza, Lodi e Cremona. Al contrario, Vibo Valentia, Napoli e Avellino rimangono fanalino di coda con valori decisamente più bassi.
La crescita riguarda anche l’accessibilità delle biciclette ai mezzi pubblici, consentita ormai nel 63,3% delle città (anche se spesso limitata alle bici pieghevoli), e il numero di parcheggi, con 31 comuni che hanno pianificato la realizzazione di 4.300 nuovi stalli entro i prossimi tre anni. Bologna e Milano guidano la classifica per i parcheggi interscambio presso le stazioni ferroviarie, mentre sul fronte dello sharing la modalità “free flow” domina il mercato. Milano, con quasi 15.000 biciclette condivise e oltre 5 milioni di prelievi annui, si conferma la capitale dello sharing, seguita da Roma, Firenze, Torino e Bologna.
Sul fronte della sicurezza, il rapporto evidenzia progressi limitati: solo il 25,3% dei comuni considera la sicurezza delle biciclette una priorità molto alta, e il contrasto ai furti resta carente. Infine, cresce l’uso delle cargo bike nella logistica urbana e il ricorso alle biciclette per i servizi comunali, segno di una sempre maggiore integrazione delle due ruote nel tessuto cittadino.
La densità di motocicli nei capoluoghi italiani è salita a 14,53 veicoli ogni 100 abitanti (erano 12,5 nel 2017), con i numeri più alti registrati a Imperia, Livorno, Savona, Genova e Pesaro. Cresce anche la quota di spostamenti su moto, ciclomotori e scooter, che nel 2023 ha raggiunto il 4,2%, rispetto al 2,6% del 2019.
Nonostante questi segnali positivi, l’accesso alle corsie del trasporto pubblico resta limitato al 13% delle città, con soli cinque capoluoghi (Torino, Parma, Imperia, Ravenna e Taranto) che consentono l’accesso in tutte o nella maggior parte delle corsie. Anche la disponibilità di parcheggi rimane insufficiente: solo 8 città dichiarano di avere tra 15 e 40 stalli ogni mille abitanti, con Firenze che si distingue positivamente con 96 stalli ogni mille abitanti. Complessivamente, i posti per motocicli sono cresciuti solo lievemente, passando da 118mila nel 2022 a oltre 121mila nel 2023.
Lo scooter sharing, interamente composto da flotte elettriche in modalità free flow, registra un calo dei comuni che offrono il servizio, scesi da 13 a 11. Milano guida il settore con 2.994 scooter disponibili, seguita da Roma, Torino e Firenze.
Sul fronte della sicurezza, la situazione appare critica: il 40% dei comuni non considera prioritario migliorare la sicurezza dei motociclisti, e solo il 28,1% ha adottato guardrail dotati di protezioni specifiche. Sebbene alcune città come Siena e Cremona abbiano realizzato tratti significativi di strade protette, l’attenzione complessiva a questo tema resta insufficiente.
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