
Testo di Emiliano Ragoni
Il DM 226/2024 del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini per la riforma del settore NCC (servizi di noleggio con conducente) ha introdotto diverse novità, tra cui quella dello stop forzato di 20 minuti tra un servizio e l’altro. Novità che non hanno convinto, oltre agli addetti del settore, anche il TAR del Lazio, che recentemente ha “stroncato” la riforma.
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, con l’ordinanza 241/2025 della Terza sezione, depositata il 16 gennaio 2025, ha accolto il ricorso presentato dall’Associazione Imprenditori Mobilità Sostenibile, sospendendo l’efficacia del provvedimento stesso. I giudici hanno sospeso le modalità di registrazione dei vettori all’applicazione Fsde (foglio di servizio elettronico), il collegamento obbligatorio tra i servizi di NCC e “…ogni altra disposizione, anche contenuta negli allegati al decreto e nella circolare applicativa, che costituisca esecuzione o sviluppo di tali disposizioni”.
Il DM, afferma l’ordinanza, prevede “vincoli e limitazioni…che non appaiono ragionevoli e proporzionati”. È prevista un’udienza per decidere in merito il prossimo 4 giugno 2025.
Per il DM 226/2024 di Salvini si tratta di un altro stop dopo quello ricevuto per la sospensione limitata alla norma che impone lo stop di 20 minuti, dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 56/20202.
I motivi dietro all’emanazione dell’ordinanza 241/2025 sono diversi: secondo il giudice, infatti, il Dm ha introdotto delle disposizioni che mettono dei paletti relativi all’organizzazione e alle modalità di erogazione dello stesso servizio di trasporto con conducente. Questo un passaggio dell’argomentazione del giudice amministrativo: “vincoli e limitazioni a carico degli operatori NCC che non appaiono ragionevoli e proporzionati”.
Come riporta il Sole24Ore, oltre alla pausa di 20 minuti, un altro aspetto della norma che è stato censurato dal giudice riguarda l’impossibilità da parte degli operatori di stipulare contratti di trasporto con committenti che esercitano, anche solo in via indiretta, attività di intermediazione tra la domanda e offerta di servizi di noleggio con conducente. Il riferimento è alle agenzie di viaggio, alberghi, tour operator e Uber.
MoverSì Federazione Nazionale NCC e Mobilità, l’associazione di categoria, ha manifestato la propria soddisfazione al provvedimento del TAR. Queste le parole riportate sul sito: “La sentenza del Tar Lazio che sospende fino al 4 giugno il decreto 226 sul Foglio di Servizio Elettronico è l’ennesima conferma che la strada intrapresa dal Ministro Salvini è totalmente sbagliata. Non servono decreti amministrativi che frappongono ulteriori ostacoli all’attività di migliaia di aziende e operatori Ncc – ostacoli che tra l’altro vengono sistematicamente bocciati da tribunali e autorità di garanzia perché irragionevoli e contrari all’interesse pubblico e alle esigenze di cittadini, turisti e imprese”.
Mentre il Ministero si dice convinto che attraverso il confronto si arriverà a un punto d’incontro. “…il Ministero continuerà l’interlocuzione e il confronto con le categorie, ribadendo l’impegno a combattere l’abusivismo di settore e garantire livelli di servizio di qualità ai cittadini”, le dichiarazioni rilasciate dal Ministero in una nota.
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