
Il panorama automobilistico europeo è in continua evoluzione, con l’arrivo di nuovi competitor provenienti dalla Cina che cercano di affermarsi in un mercato tradizionalmente dominato da marchi europei e giapponesi. Tuttavia, l’introduzione di dazi sulle importazioni di veicoli elettrici ha reso l’ingresso dei produttori cinesi più complicato, spingendoli a rivedere la propria strategia.

L’ostacolo dei dazi sulle EV ha portato le case automobilistiche cinesi a concentrarsi sui veicoli ibridi plug-in come alternativa per penetrare il mercato europeo. I PHEV, combinando un motore a combustione interna con un motore elettrico e una batteria ricaricabile, offrono ai consumatori una soluzione flessibile: la possibilità di guidare in modalità completamente elettrica per brevi tragitti e l’autonomia di un motore tradizionale per i viaggi più lunghi.
BYD, gigante cinese della produzione di veicoli elettrici, ha deciso di puntare su questa strategia, lanciando la Seal U DM-i, il suo primo modello ibrido plug-in destinato al mercato europeo. La Seal U DM-i, un SUV ibrido, si inserisce in un segmento di mercato competitivo, sfidando direttamente marchi affermati come Volkswagen e Toyota, leader nel settore dei veicoli ibridi in Europa.
Questa strategia potrebbe rivelarsi vincente per i produttori cinesi, consentendo loro di aggirare i dazi sulle importazioni di EV e di offrire ai consumatori europei un’opzione più conveniente. I PHEV rappresentano una soluzione interessante per chi desidera approcciare la mobilità elettrica senza rinunciare completamente al motore a combustione interna, soprattutto in un contesto in cui le infrastrutture di ricarica sono ancora in fase di sviluppo.

L’arrivo di modelli ibridi cinesi competitivi potrebbe avere un impatto significativo sul mercato europeo, contribuendo ad accelerare la transizione verso la mobilità sostenibile e a rendere i veicoli elettrici e ibridi più accessibili a un pubblico più ampio. Resta da vedere come i consumatori europei accoglieranno questa nuova ondata di modelli provenienti dalla Cina e se la maggiore competitività porterà a una riduzione dei prezzi e a un’accelerazione dell’innovazione nel settore.
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