
L’HVO (olio vegetale idrotrattato) si sta affermando come una valida alternativa al diesel tradizionale, offrendo una soluzione più sostenibile e con un impatto ambientale significativamente ridotto. Questo biocarburante di seconda generazione è prodotto da fonti rinnovabili e, grazie alle sue caratteristiche chimiche, garantisce prestazioni comparabili al diesel fossile, ma con una drastica riduzione delle emissioni nocive.
L’HVO viene prodotto attraverso un processo di idrogenazione che utilizza oli vegetali, grassi animali e altri scarti vegetali come materie prime. Questo processo, che avviene ad alte temperature e in presenza di idrogeno, elimina l’ossigeno e i legami insaturi presenti nelle molecole di partenza, rendendo il carburante più stabile e performante.
L’HVO, a differenza del biodiesel tradizionale (FAME), è un combustibile paraffinico, ovvero composto principalmente da idrocarburi lineari e saturi. Questa caratteristica lo rende privo di aromatici e poliaromatici, garantendo una combustione più efficiente e pulita.
L’utilizzo di HVO nei motori diesel comporta una significativa riduzione delle emissioni inquinanti. Le emissioni di CO2 possono essere ridotte fino al 90% rispetto al diesel fossile, grazie al ciclo produttivo sostenibile e all’utilizzo di materie prime rinnovabili. Inoltre, l’HVO contribuisce a diminuire le emissioni di particolato fine (PM10), NOx, monossido di carbonio (CO) e idrocarburi incombusti. Essendo biodegradabile, l’HVO si decompone nell’ambiente senza lasciare residui nocivi, a differenza di alcuni carburanti sintetici.
L’HVO è compatibile con molti motori diesel Euro 5 e Euro 6, purché siano omologati secondo la specifica EN 15940. Questa normativa, indicata anche come XTL (X-to-Liquid), garantisce la compatibilità del veicolo con il carburante e la conformità alle normative sulle emissioni. È importante verificare la presenza di questa specifica sul libretto di circolazione o sul manuale di manutenzione del veicolo prima di utilizzare l’HVO. L’HVO e il diesel tradizionale sono miscibili e possono essere utilizzati in modo alternato. Tuttavia, per massimizzare i benefici ambientali, si consiglia l’utilizzo di HVO in purezza.
Le prestazioni dell’HVO sono paragonabili, se non superiori, al diesel tradizionale. L’elevato numero di cetano e il maggiore potere calorifico dell’HVO garantiscono una combustione ottimale, riducendo la rumorosità del motore e migliorando le prestazioni alle basse temperature, soprattutto nelle partenze a freddo. Inoltre, l’HVO offre una maggiore stabilità all’ossidazione, riducendo la formazione di depositi nel motore e prolungandone la durata.
Nonostante non sia ancora diffuso come il diesel tradizionale, l’HVO è già disponibile in diverse stazioni di servizio in Europa e nel mondo. La sua produzione è in costante crescita e si prevede un aumento significativo della sua quota di mercato nei prossimi anni. In Italia, alcune aziende come Europam e Aquila Energie hanno già introdotto l’HVO nelle loro stazioni di servizio.

L’HVO si presenta come una soluzione concreta e immediatamente applicabile per la decarbonizzazione del settore dei trasporti. I vantaggi ambientali, le prestazioni affidabili e la compatibilità con i moderni motori diesel lo rendono un’opzione promettente per un futuro più verde.
Sebbene la sua reperibilità sia ancora limitata in alcune aree, la crescente domanda e gli investimenti nella sua produzione suggeriscono un futuro roseo per questo carburante innovativo. Tuttavia, è importante sottolineare che l’HVO non è una soluzione definitiva al problema delle emissioni del settore dei trasporti. La transizione verso una mobilità completamente sostenibile richiederà un approccio multiforme, che includa lo sviluppo di tecnologie alternative come i veicoli elettrici e a idrogeno.
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