
Il tachimetro (dal greco tachys, velocità) è uno strumento presente in ogni auto, progettato per misurare e visualizzare la velocità del veicolo in tempo reale. Questo strumento è obbligatorio su tutti i veicoli che superano i 25 km/h e può mostrare la velocità in chilometri all’ora (km/h) o in miglia all’ora (mph), a seconda del paese in cui si utilizza l’auto.
Il primo tachimetro per automobili fu introdotto nel 1888 dall’inventore tedesco Josip Belušić, ma solo diversi decenni dopo questo strumento divenne una caratteristica standard dei veicoli. Un momento significativo per la diffusione di questo strumento avvenne nel 1923, quando la Otto Schulze Autometer, un’azienda tedesca, produsse il primo tachimetro di grande serie per auto, noto come “tachimetro magnetico”. Quest’ultimo funziona grazie a un meccanismo a magnete rotante, lo stesso principio di base che ha influenzato la maggior parte dei tachimetri analogici per molti decenni a venire. Il meccanismo di funzionamento è basato sulla rotazione di un cavo collegato alla trasmissione dell’auto o alla ruota, che fa girare un magnete all’interno dello strumento. Il magnete, ruotando, induce una forza magnetica su una coppa metallica che fa muovere l’ago del tachimetro sul quadrante, indicando così la velocità. Più veloce è la rotazione del magnete, maggiore sarà lo spostamento dell’ago.
Nel caso dei tachimetri digitali il sistema è elettronico. Un sensore di velocità, solitamente montato nel cambio o nelle ruote, misura la frequenza con cui le ruote girano e invia queste informazioni a un microprocessore. Il microprocessore calcola la velocità e la visualizza su un display digitale, solitamente a cristalli liquidi (LCD) o a LED.
Nonostante i tachimetri digitali offrano una lettura più accurata, ricordiamo che non sempre riflettono la velocità effettiva del veicolo. Le normative europee, per motivi di sicurezza, stabiliscono che la velocità mostrata dal tachimetro non deve mai essere inferiore a quella reale. Questo accorgimento serve a evitare che un errore del tachimetro possa portare il conducente a superare involontariamente i limiti di velocità. Allo stesso tempo esiste anche un limite massimo per cui il tachimetro può indicare una velocità superiore a quella reale. Quest’ultimo corrisponde al 110% più 4 km/h della velocità effettiva: quindi se viaggi a 80 km/h il tachimetro digitale non può segnare più di 92 km/h.
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