
Testo di Mattia Eccheli
Pascal Wehrelein è il nono vincitore della Formula E: finora in dieci stagioni solo il francese della DS Penske Jean Eric Vergne è riuscito a conquistare due volte il titolo. L’alfiere della Porsche ha centrato il fine settimana (quasi) perfetto a Londra, dove malgrado le pole dei piloti della Jaguar Tcs, Mitch Evans e Nick Cassidy, è riuscito a conquistare una vittoria (tre in questo campionato) e un secondo posto che lo hanno proiettato sul tetto del mondo con la Porsche 99X Electric.
Il finale è stato da brividi, anche perché i tre rivali affrontavano gli ultimi 34 giri (diventati poi 37) concentrati in soli 4 punti e tutti sono stati campioni del mondo virtuali. Alla fine, però, malgrado il successo di Oliver Rowland con la Nissan (tre successi in questa stagione, uno grazie a Sam Bird del team cliente McLaren), al tedesco è bastata la piazza d’onore, mentre a Evans non è stato sufficiente il podio.

Dei 16 ePrix Porsche ne ha vinti 8: 4 se li è aggiudicati Antonio Felix da Costa della scuderia ufficiale e uno il campione del mondo non più in carica Jake Dennis (Andretti). La Jaguar Tcs si è imposta 4 volte, con due trionfi per ciascuna delle guide neozelandesi, ma è riuscita a ad affermarsi sia nella sfida a squadre (davanti alla stessa scuderia tedesca) sia nel neo istituito Trofeo Costruttori, conquistato anche grazie alla penalità inflitta a da Costa ore dopo la fine della gara. La supremazia dei powertrain Porsche e Jaguar già evidente la passata stagione, lo è stata anche di più quest’anno.
Le gioie per l’Italia – che non ha piloti al via, ma solo tecnici e dirigenti oltre che la marca Maserati – sono arrivate con due manager. Ossia Eugenio Franzetti, direttore della DS Performance (a da poco nominato a guida della divisione Lancia Corse HF), che con la DS Penske è salito sul podio a squadre, e Tommaso Volpe, capo delle operazioni di Nissan in Formula E, che ha chiuso terzo nel Trofeo Costruttori.
La Formula E, che ha una nuova proprietà (la Liberty Global controlla il 65% delle quote), si presenterà rinnovata nell’undicesima stagione, che si apre con i test di Valencia, tra il 4 e il 7 novembre, e il cui calendario a 17 ePrix (se verrà confermata, come pare, la tappa in Thailandia, al suo esordio nel mondiale elettrico) comincia già in dicembre a San Paolo, in Brasile. Dopo l’esclusione dell’Italia, in Europa si correrà solo a Monaco, Berlino e Londra per un totale di 6 ePrix.

Negli Stati Uniti Miami sostituisce Portland, Jakarta rientra nel programma, Tokyo raddoppia e in Arabia Saudita dovrebbe avvenire il trasloco fra il circuito cittadino di Diriyah a quello permanente di Gedda costruito per la Formula 1. Debutta anche la monoposto Gen3 Evo, ancora più potente e anche a trazione integrale, almeno in determinate condizioni. Le indiscrezioni danno per (molto) probabili alcuni avvicendamenti fra i piloti: Stoffel Vandoorne lascerebbe la DS Penske per passare alla Maserati e verrebbe sostituito da Maximilian Günther, in arrivo proprio dalla casa del Tridente. Nico Müller andrebbe alla Andretti e Sacha Fenestraz tornerebbe a gareggiare in Giappone per la Nissan, ma non in Formula E.
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