Ford abbandona la Fiesta. La bestseller dell’Ovale blu, oltre 20 milioni di pezzi in 47 anni, di cui la metà in Germania, va in pensione: il 7 luglio 2023 infatti a Colonia è stata prodotta l’ultima.
L’ultima di una specie che ormai lo stesso brand ha deciso di abbandonare facendo una scelta di genere più che di merito: non è un segreto infatti che Ford punta alla produzione americana anche per contaminare l’Europa, come dimostrano l’arrivo nel Vecchio Continente di Mustang, Bronco, Explorer. Modelli all american, capaci però di contaminare il mercato europeo.
Anche in questo caso l’elettrificazione gioca un ruolo di primo piano. Lo stabilimento di Colonia infatti, là dove veniva prodotta la Fiesta, appunto, sta per subire una radicale trasformazione. Elettrica, ça va sans dir, che porta con sé un maxi investimento di 2 miliardi di euro per instradare la produzione di modelli elettrici ed elettrificati, il primo dei quali è atteso già alla fine di quest’anno. Il passaggio di testimone è perfettamente in linea con la strategia della Casa che ha già annunciato che entro il 2030 l’intera produzione sarà a zero emissioni.
A quanto pare non c’è più posto per la city car che per praticamente mezzo secolo ha accompagnato con orgoglio generazioni di automobilisti. Il mercato oggi strizza sempre più l’occhio a modelli con caratteristiche diverse: suv e crossover soprattutto. Veicoli con le dimensioni più simili ai modelli americani che a quelli del marchio americano realizzati per l’Europa.
Fiesta è una vettura di segmento B, la cui produzione è iniziata nel 1976, ma la cui storia risale al decennio precedente: è il 1969 infatti quando il mitico manager Lee Iacocca lancia lo studio di una vettura compatta, poco costosa, per conquistare il pubblico europeo. L’obiettivo è contrastare l’ascesa delle Fiat 127 e 128, della Renault 5. Auto che piacciono e hanno messo all’angolo il progetto Escort.
Iacocca vede lontano, tanto è vero che la crisi petrolifera del 1973 accelera il progetto, nome in codice Bobcat, che prevede anche la realizzazione di un nuovo sito produttivo a Valencia, in Spagna. Il nome Fiesta, in spagnolo, risulta il migliore nella rosa dei candidati con Bravo, Amico, Strada, Pony. Nome che vengono usati poi da altre Case, come Fiat.
Quando Fiesta debutta nel 76, sono Fiat 127, Opel Kadett e Volkswagen Polo le avversarie più quotate. Il progetto però è intelligente. La scelta di realizzare la vettura nel modo più semplice possibile, soprattutto per rendere veloci ed economiche le manutenzioni, paga. Fiesta inizia così un percorso felice e … festoso. Un viaggio lungo e completo che finisce oggi, sette generazioni più tardi (1976-1983; 1983-1989; 1989-1995; 1995-2002; 2002-2008; 2008-2017; 2017-2023) almeno in questa forma e sostanza con motore termico.
Bye by cara vecchia Fiesta.
Noleggio a lungo termine: i 10 consigli per scegliere bene. Dall’anticipo al canone, dai servizi alla restituzione dell’auto
Comprare auto cinesi conviene davvero? Oltre 50 auto tra cui scegliere. Abbiamo analizzato l'offerta di MG, BYD, Omoda e tutti gli altri brand del Dragone. Attenzione però ai falsi risparmi....