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Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

di Redazione - 19/10/2024

Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

Testo di Francesco Mosconi, fotografie Alessio Migliorini e Arianna Romagnoli

Ci sono periodi nella vita, lo saprai benissimo, in cui sembra che tutto vada puntualmente stortissimo. L’autunno è tornato e la pioggia mette l’umore sotto i piedi, quindi ci rimangono solo le youngclassic a tirarci un po’ su il morale. Ed è proprio in una di queste giornate che appare la C36 Amg e svolta tutto. Perché dai, come si fa a rimanere impassibili davanti a una berlina, forse un po’ compassata nella versione “liscia”, che dopo una potente cura vitaminica indossa quel giallo super cool e fa un rumore che faccio fatica a spiegarti, perché davvero dovresti sentirlo.

Esclusiva sotto la pioggia

Una pioggerellina leggera batte ancora sopra Milano dopo un diluvio degno di Noè, ed Eligio Camnasio, il proprietario del bolide qui presente, mette subito in chiaro le cose: “Guarda che ho fatto un’eccezione per te, è la prima volta da quando ce l’ho che la tiro fuori con la pioggia… sono un po’ geloso”.

Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

È chiaro quanto Eligio sia innamorato della sua Amg, basta guardare come le gira intorno, come l’accarezza, come se ne prende cura. Al punto che anche io, nell’avvicinarmi, ho una sorta di timore reverenziale. Ma si sa, le auto solleticano tutti i cinque sensi e allora è il momento di immergersi in un’analisi più approfondita dell’oggetto giallissimo che mi trovo davanti.

Mercedes C36 AMG, un amore duraturo

Se già la C36 Amg è una pietra miliare nella timeline di Mercedes (ma questo te lo racconto meglio dopo), questo esemplare ha una storia davvero particolare: immatricolato a Roma l’1 ottobre del 1994, importato direttamente da Mercedes-Benz Italia Spa, è uno dei soli due esemplari arrivati ufficialmente in Italia nel colore “Lichtgelb 691”, una tinta particolarissima. Appena giunta in Italia, viene consegnata al direttore della finanziaria di Mercedes-Benz, Merfina.

Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

Nel 2000 la vettura viene immessa nella rete di vendita ed Eligio, che di mestiere fa il commerciante d’auto, la procura a un suo cliente appassionato del marchio di Stoccarda. Eligio continua a seguirla, la cura, ne esegue la manutenzione presso la propria officina fin quando, nel 2005, la acquista dal suo cliente per non separarsene più.

La prima tra le prime

Dicevo prima che la C36 Amg è importantissima per Mercedes, in quanto è la prima vettura di serie a portare le tre lettere magiche nel nome: acronimo composto dalle iniziali dei due fondatori Aufrecht e Melcher e di Großaspach, la cittadina dell’insediamento iniziale, prima di Affalterbach). Siamo nel 1990, infatti, quando la Stella di Stoccarda acquisisce la Amg Motorenbau und Entwicklungs Gmbh, che esisteva dal 1967 e aveva già una proficua collaborazione con la Mercedes stessa.

Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

Dopo i successi nel Dtm con le 190E, nate da una prima sinergia tra il Marchio e il preparatore, a Stoccarda intravedono l’opportunità. Capiscono cioè che proporre delle versioni “vitaminizzate” delle vetture già in produzione, con un nuovo suffisso, può essere un’idea vincente. Nasce così, al Salone di Parigi 1993, la leggenda Mercedes Amg e vede la luce proprio con la C36.

La C36 Amg, di fatto, nasce sulla base della Classe C W202 che aveva debuttato nella primavera di quello stesso anno e raccoglie l’eredità delle 190 2.3-16 e 2.5-16, che però, come sicuramente ricorderai, erano elaborate da Cosworth. Qui, invece, la base motoristica è fornita dalla più potente (fino a quel momento) delle C-Klasse “normali”, cioè la C280 Sport.

Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

Contrariamente alle sue antenate, la 280 ha un frazionamento a 6 cilindri del motore di 2,8 litri (le 190, anche le Evolution, erano invece a 4 cilindri) e, grazie all’aumento di alesaggio e corsa, sulla Amg raggiunge i 3,6 litri di cilindrata. La cura di Affalterbach aggiunge anche pistoni riprogettati, un albero motore custom-made e un rapporto di compressione più elevato.

La questione stile

Fuori, invece, rispetto alle versioni normali la C36 ha una grembialatura anteriore e posteriore più vistosa, minigonne laterali, assetto abbassato di altri 10 mm (rispetto alla Sport), doppio terminale di scarico rettangolare con logo Amg forgiato e cerchi (iconici, senza dubbio) da 17”. Se già la C280 Sport, con i suoi 193 cv, si smarca dall’aura di berlina da pater familias, la C36, che di cavalli invece ne ha 280, è decisamente una sportiva in abito elegante.

Me lo conferma Eligio, mentre siamo avvolti dalla morbida pelle nera dell’interno (quelli sì, che erano pellami…), ovattato e silenzioso: “Mi piace la C36 Amg perché è docile, la puoi guidare comodamente tutti i giorni e fare di tutto. Ma se togli i controlli di trazione e spingi, beh, allora ti dà da fare…”. E infatti, guidando questa tedesca di giallo vestita, la doppia natura un po’ Dottor Jekyll e un po’ Mister Hyde esce immediatamente: non appena si schiaccia sull’acceleratore la musica cambia con decisione.

Mercedes C36 AMG… il cambio

Certo, un difetto c’è e non è nemmeno piccolissimo: il cambio automatico a quattro marce, così lento nei passaggi di marcia che finisce per smorzare un po’ l’esperienza di guida; nulla, comunque, che comprometta davvero il divertimento di guida. Problema nel problema: la trasmissione manuale non era disponibile nemmeno a richiesta. L’unica alternativa, se proprio l’automatico non lo sopporti, è quella di virare sulla Bmw M3 E36.

Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

Nelle curve, a dispetto di peso e dimensioni, la C36 regala ancora emozioni. Sarà che è ancora piuttosto analogica, sarà che l’esp non c’è e i controlli sono piuttosto “basici”, però si prova un divertimento genuino, non filtrato e, contemporaneamente, non ci si sente mai in difficoltà: la C36 è precisa e l’erogazione, malgrado il convertitore di coppia, rimane convincente. Ma non ci si deve dimenticare che siamo di fronte a una berlina di 29 anni fa e non avrebbe senso pretendere la cattiveria di una Amg moderna.

Di quella volta in pista

Nel corso della nostra chiacchierata, Eligio mi racconta della sua esperienza in pista a Monza con la C36, avvenuta in occasione di un Aci Storico Festival: spingendo a fondo, quello che l’ha colpito è la progressività dell’auto e la sua semplicità anche nelle situazioni più impegnative, complice anche un impianto frenante con dischi autoventilati che supporta bene il peso della macchina.

Peccato solo per il limitatore, perché quando si spinge al massimo “taglia” ogni istinto ad andare oltre a 250 km/h, ma sono “problemi” che si pongono solo in pista, anzi, in una pista con rettilinei lunghi come Monza. I test dell’epoca, comunque, testimoniano che senza limitatore la C36 superava di slancio i 270 km/h.

Mercedes C36 AMG, Arma Micidiale Generata

Insomma, mi verrebbe da dirti che se stai cercando una vettura sportiva, sì, ma anche utilizzabile, fruibile per una passeggiata (anche con la famiglia, perché no?), la C36 Amg può essere l’acquisto giusto, a patto di trovarla in condizioni di originalità più che buone: sono infatti auto che sono state spesso spremute e ahinoi, “schilometrate”. Ma, come sempre, cercando bene, l’opportunità giusta può essere dietro l’angolo.

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