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Olio motore, “decifriamo” le etichette

di Redazione - 21/08/2024

Olio motore, "decifriamo" le etichette

L’olio motore è un elemento essenziale per il corretto funzionamento del tuo veicolo. Ma come orientarsi tra le innumerevoli marche e tipologie presenti sul mercato? La risposta sta nel saper leggere e interpretare correttamente le informazioni riportate sulle etichette.

1. SAE: La Viscosità dell’Olio

Il numero più prominente sulle confezioni di olio motore è la classificazione SAE (Society of Automotive Engineers), che indica la viscosità dell’olio. La viscosità è la resistenza dell’olio a fluire e cambia con la temperatura. Un tipico esempio è “SAE 5W-30”:

  • Il numero prima della “W” (in questo caso, “5”) rappresenta la viscosità a freddo. Più basso è il numero, più fluido sarà l’olio a basse temperature, facilitando l’avviamento del motore in condizioni di freddo.
  • Il numero dopo la “W” (in questo caso, “30”) indica la viscosità a caldo. Questo valore mostra quanto l’olio riesca a proteggere il motore a temperature operative elevate.

Questa doppia classificazione permette all’olio multigrado di adattarsi a diverse condizioni climatiche, garantendo protezione sia in inverno che in estate.

2. API: Specifiche di Qualità

L’American Petroleum Institute (API) utilizza una serie di sigle per indicare la qualità e le prestazioni dell’olio motore. Le sigle API iniziano con “S” (per motori a benzina) o “C” (per motori diesel), seguite da una lettera che rappresenta la generazione del motore per cui l’olio è stato formulato. Ad esempio:

  • API SN. Un olio adatto a motori a benzina moderni, in grado di offrire protezione contro i depositi e l’usura.
  • API CK-4. Un olio destinato a motori diesel, ottimizzato per una migliore protezione in condizioni severe e maggiore stabilità alle alte temperature.

Più è avanzata la lettera (per esempio, “N” è più recente di “M”), più moderno e prestante è l’olio.

3. ACEA: Norme Europee

L’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA) classifica gli oli motore secondo una combinazione di prestazioni e destinazione d’uso, suddividendo gli oli in quattro categorie principali:

  • A/B. Per motori a benzina e diesel leggeri.
  • C. Oli a bassa viscosità per veicoli con sistemi di post-trattamento dei gas di scarico (come i filtri antiparticolato).
  • E. Per motori diesel pesanti.

Ogni categoria viene seguita da un numero (ad esempio, ACEA C3), dove un numero più alto indica generalmente prestazioni più avanzate.

4. Omologazioni e Specifiche dei Costruttori

Oltre alle classificazioni sopra menzionate, molte confezioni riportano le specifiche dei costruttori automobilistici, come VW 504.00 o MB 229.51. Queste indicano che l’olio è stato testato e approvato per l’uso su veicoli specifici secondo le severe norme del produttore.

5. Le Etichette Ambientali

Sempre più spesso, sulle confezioni di olio motore si trovano etichette che indicano un minore impatto ambientale, come la conformità alle normative ILSAC GF-5 o GF-6. Queste sigle indicano un olio che, oltre a proteggere il motore, contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti e a migliorare l’efficienza del carburante.

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