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Rally Racing Meeting: nel regno di “Miki” Biasion

di Redazione - 13/02/2025

Testo di Andrea Nicoli

Il dado è tratto. Rally, Lancia e Miki Biasion, quale connubio migliore poteva scaldare gli animi degli appassionati. Da 6 anni l’Ex campione del mondo rally porta nella sua Vicenza un pezzo della lunga carriera di pilota vincente. Tanti amici lo seguono, gli espositori non vogliono mancare e con loro qualche vettura indimenticabile pronta a raccontare la storia delle corse su strada ma anche un modo per presentare i programmi sportivi dell’anno che va ad iniziare.

L’edizione 2025 di Rally Racing Meeting ha avuto tra i principali obiettivi raccontare l’imminente ritorno alle corse di Lancia con la nuova Ypsilon Rally4 e lo ha fatto ribadendo, come se non ce ne fosse bisogno, che gli amanti del marchio che ha vinto 10 titoli mondiali sono sempre pronti a sposare la causa.

Lancia dalla Formula 1 al Mondiale Endurance, imbattibile nei rally

Erano una ventina le vetture Lancia esposte al salone vicentino, dalla D50 F.1 da 260 cv del 1955 guidata da Alberto Ascari fino al prototipo Lancia ECV2 del 1988 che avrebbe dovuto sostituire la Delta S4 nel passaggio dalle Gruppo B alle mai nate Gruppo S. In mezzo la Flavia Sport 1.800 del 1963 guidata da piloti del calibro di Cella, Facetti, Filippi e Munari, la Fulvia Sport 1.3 del 1972 che ha dimostrato la sua competitività dalla 12 ore di Sebring alla Targa Florio con Baghetti, Maglioli, Munari e Pinto per arrivare alla Fulvia Coupé 1.6 HF con la quale si è consolidata la storia di Lancia nelle corse con Aaltonen, Ballestrieri se sempre lui il “Drago” di Cavarzere, Sandro Munari.

Un Munari che poi ha reso grande la Stratos con i suoi mondiali conquistati nel 1974, 1975 e 1976. Poi la Rally 037, la Delta S4 e la generazione delle Lancia Delta. Per buona parte “figlie” di Miki Biasion, campione del Mondo Piloti nel 1988 e 1989. Dopo di lui un grande buco generazionale con la sola sporadica partecipazione vincente di Andrea Aghini e Piero Liatti, entrambi nati sulle sportive di Chivasso. A corollario di questa bella storia le Lancia a ruote coperte da pista. La Stratos e la Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 e i prototipi LC1 (barchetta) e LC2 (chiusa) del Campionato del Mondo Sport Prototipi dei primi anni 80 con Michele Alboreto, Mauro Baldi, Alessandro Nannini e Riccardo Patrese.

Miki e le Delta

Massimo “Miki” Biasion, nato a Bassano del Grappa (Vi) 67 anni fa, ha iniziato a correre con l’Opel Ascona ma è cresciuto con le Lancia, di cui è stato anche concessionario, e il suo amore è rimasto immutato. Che sia la Lancia Rally 037 con qui ha vinto il Campionato Italiano e quello Europeo nel 1983, o la Delta S4 gruppo B con la quale ha vinto la sua prima gara del mondiale in Argentina nel 1986, ma sicuramente sono le Delta quelle che sente come “figlie”. Delta al plurale perché qui si parla di HF 4WD, HF Integrale (con la quale si aggiudicò due Campionati del Mondo Piloti e il mitico Safari Rally), HF Integrale 16 Valvole, Delta HF Evoluzione. Adesso il suo amore mai sopito per il marchio e per i rally lo ha portato a sviluppare il progetto del ritorno alle corse di Lancia.

Ypsilon Rally 4 successo annunciato

In barba ai pessimisti, ed erano parecchi prima di Natale, Lancia lo aveva anticipato e ora è pronta a raccogliere i primi frutti del suo lavoro. Gli ordini della Ypsilon Rally4 volano, siamo quasi a quota 90 vetture (una settantina solo in Italia), gli equipaggi iscritti al trofeo vicini alle 30 unità. Il 1° marzo la vettura verrà omologata e facile immaginare che qualche pilota sarà già presente al Rally del Piemonte a Alba il 12-13 aprile per una sorta di gara zero. Poi tutti al Rally Targa Florio il l’8-10 maggio, qui si comincerà proprio a fare sul serio.

Come ha ricordato Luca Napolitano, CEO di Lancia presente a Vicenza: «Ho scoperto un mondo di grande passione e ho accolto con piacere la sfida di tornare nei rally. Lo faremo passo per passo partendo da questo trofeo monomarca che sta riscuotendo grandissimo interesse, ricordando che al vincitore verrà data l’opportunità di disputare il Campionato Europeo nel 2026 con una nostra Ypsilon Rally4 con una nostra squadra ufficiale”.

E qui partono i sogni ricordando vecchi campioni come Attilio Bettega, Fabrizio Tabaton, Franco Cunico, tutti piloti usciti dal Trofeo A112 Abarth 40 anni orsono e poi arrivati a vincere campionati internazionali fino ad alcune gare del mondiale. Poi Napolitano si è lasciato scappare una mezza promessa: «Siamo solo all’inizio ma come potete immaginare nello sport si vuole sempre crescere. Se i regolamenti ce lo permetteranno potremmo valutare anche un futuro a trazione integrale». In FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) stanno lavorando per riequilibrare il panorama tecnico sportivo dei prossimi anni e chissà e sarebbe un grosso errore non tenere in considerazione il ritorno nei rally di Lancia. Inoltre il Gruppo Stellantis è quasi al capolinea con la vincente Citroën C3 Rally2 (la versione di serie non è più prodotta) e Lancia sarebbe pronta a prenderne il testimone con la Ypsilon.

ACI Team Italia presenta la nuova stagione

Tra gli stand di Rally Racing Meeting anche una folta rappresentanza di vetture con I loghi di ACI Team Italia. Anche quest’anno la Federazione supporterà una serie di giovani promesse che hanno deciso di affrontare degli impegni internazionali. La formazione è ancora in via di definizione ma già alcuni equipaggi hanno affrontato le prime gare del 2025. Ad esempio Roberto Daprà e Luca Guglielmetti, quinti di classe al recente Rallye Monte Carlo con la Škoda Fabia RS, Valentino Ledda e Danilo Fappani che stanno correndo sui ghiacci del Nord Europa con una Renault Clio Rally3, Giovanni Trentin e Alessandro Franco pronti per il Campionato Italiano Rally Terra con una Škoda Fabia Rally2 e Matteo Bernini con Lorenzo Mattucci che si è già messo in mostra in Romania, dove può correre a 16 anni, con una Hyundai i20N Rally2. A tutto questo riconfermato il Campionato Italiano Rally Junior, una serie che contempla anche una Academy dove una decina di under 28 si confrontano ad armi pari con le Renault Clio Rally5 gommate Pirelli di Motorsport Italia.

Daprà e Guglielmetti al Rallye di Monte Carlo

Sempre super Delta ma restomod

Non ha sicuramente lasciato indifferente il grande pubblico la 044S. Rossa, grintosa e con 650 cv questo esemplare dell’erede della Delta S4 si era già visto l’anno scorso, ma l’impatto è sempre forte. Più lunga (4,18 Vs 4,0 m), più bassa (1,26 – 1,5 m) e più larga il design frutto del lavoro di Giuseppe Armano (ex Centro Stile Alfa Romeo) è decisamente armoniosa ed equilibrato rispetto alla spigolosa vettura che l’ha ispirata, ma nell’insieme la 044S riprende lo spirito della super Delta. La Gruppo B che per una stagione abbondante era diventata lo spauracchio nei rally.

Anche qui sotto la “pelle” della restomod made in Milano, troviamo un 4 cilindri alle spalle dell’abitacolo in posizione longitudinale. Il motore è un 3 litri biturbo – l’originale era 1.800 con una sovralimentazione meccanica (Volumex) ai bassi regimi e un classico turbocompressore agli alti – che dichiara 650 cv messi a terra dalla trazione integrale, per un’accelerazione 0-100 km/h in 2,9 secondi.
Un piccolo gioiello voluto dalla Scuderia Grassi che nella figura di Diego Grassi ha voluto ricordare anche la lunga storia di papà Carlo e di Ovidio Capelli figura di riferimento nel motorismo anni 60. L’obiettivo: produrne 44 esemplari “Nomen omen”.

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