Pensare oggi di vedere in pista le monoposto di Formula 1 di Verstappen e Leclerc sfidare in gara le Indycar di Palou o Scott Dixon sarebbe pura follia. Eppure nella storia è successo, per ben due anni consecutivi, che America e Europa si incontrassero per contendersi la vittoria all’Autodromo di Monza.
Nel 1955 era stata appena costruita la Sopraelevata, con inclinazione massima che arrivava all’80% permettendo di superare i 300km/h. Fu impiegata per la prima volta nel Gran Premio d’Italia del 1955, dove fu integrata con il tracciato esistente con le vetture che dovevano completare un giro del circuito stradale prima di affrontarne uno sulla Sopraelevata.
La somiglianza tra l’anello di Monza e quello di Indianapolis non sfuggì a Giuseppe Bacciagaluppi, Presidente dell’United States Auto Club, che propose a Duane Carter, Direttore dell’Automobile Club degli Stati Uniti, di assistere alla gara di F1 del 1956 e insieme svilupparono l’idea di un evento automobilistico congiunto.
Nacque così il Trofeo dei Due Mondi conosciuta anche come la 500 Miglia di Monza che per due anni, 1957 e 1958, diede vita a uno spettacolo che probabilmente non rivedremo mai più.Indimenticabile la Maserati Eldorado di Stirling Moss con la sua bellissima livrea bianca.
Nonostante una grande risposta da parte del pubblico (soprattutto nell’edizione del ’58) l’accordo non viene rinnovato e il Trofeo dei Due Mondi rimase così l’unico esperimento di fondere i più importanti campionati di monoposto europei e americani.
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