Testo di Niccolò Gregori
L’Historic Minardi Day, giunto alla sua ottava edizione e svoltosi nel weekend del 24 e 25 agosto, ha registrato un nuovo record di partecipanti, coinvolgendo più di 550 auto e circa 17mila visitatori. Ad arricchire la kermesse, la domenica ci hanno pensato i 123 equipaggi dell’ACI Storico Festival, iscritti alla tappa di Ruote nella Storia denominata “Terre di Romagna”.
L’evento, organizzato da AC Ravenna, è partito dall’Autodromo Dino e Enzo Ferrari, in mezzo all’Historic Minardi Day, con uno spettacolare via dato dal padrone di casa Gian Carlo Minardi e dal Segretario Generale dell’Automobile Club d’Italia, Vincenzo Leanza.
“L’Historic Minardi Day e l’ACI Storico Festival – spiega Minardi – sono due eventi di successo, frutto del grande lavoro che c’è dietro. Devo ringraziare ACI e ACI Storico per il continuo supporto, che non è mai mancato, e con cui avviene uno scambio di competenze e di esperienze fondamentali”.
“L’ACI Storico Festival – racconta il Segretario Generale ACI, Leanza – è un format molto coinvolgente, che unisce le due anime dell’ACI e del Club ACI Storico: l’anima della passione per le auto storiche e della passione per le auto sportive. Le radici di ACI sono nel mondo dell’automobilismo fin dalla nascita dell’automobile e nel mondo dello sport fin dalla nascita del motorismo sportivo, per questo ci teniamo ad offrire opportunità uniche ai nostri Soci, come la partenza dallo splendido Historic Minardi Day e la parata in pista finale”.
Il percorso si è poi sviluppato tra le strade dei paesaggi romagnoli, alla volta di Faenza, dove gli equipaggi hanno potuto visitare il Museo Internazionale delle Ceramiche con visita alla Mostra “Gio Ponti. Ceramiche 1922- 1967”. A fare gli onori di casa il Presidente del MIC, Eugenio Maria Emiliani, che spiega: “Il nostro museo raccoglie opere che vanno dai reperti archeologici, come utensili da cucina, fino alle opere di arte contemporanea. Questo processo, simile a quello delle auto, racconta lo sviluppo della modernità. Infatti, quando gli artigiani superano le normali capacità di lavoro e aggiungono dell’inventiva, si ottengono delle opere d’arte, questo sia per la ceramica sia per l’automobile”.
Davanti alla porta d’ingresso del Museo, opera dell’artista internazionale Mimmo Paladino, il Segretario Generali ACI, Vincenzo Leanza, ha sottolineato che “ad ogni tappa e giornata di passione per il motorismo storico organizzata da ACI e ACI Storico si abbinano sempre degli elementi culturali, come la visita al prestigioso MIC di Faenza. L’arte è un fenomeno culturale, e le opere d’arte, che siano in ceramica o che siano automobili, sono espressioni diverse del moto e dell’ingegno umano”.
Dopo la visita, i 123 equipaggi partecipanti al raduno Terre di Romagna hanno preso parte ad un tour attraversando i centri di Errano, Brisighella e Riolo Terme, per poi fare ritorno all’Autodromo Internazionale di Imola. Ad attendere le auto storiche, la Safety Car del circuito, che ha fatto da apripista all’evento più atteso della giornata: la parata.
Entrate una ad una, tutte le auto del Festival hanno formato 3 colonne, invadendo così il circuito e donando uno spettacolo incredibile insieme alle luci del tramonto. Il divertimento è stato assicurato per tutti gli equipaggi, che hanno potuto attraversare, tra gli altri, i cordoli della Rivazza e passare sul traguardo con le proprie auto storiche.
La giornata si è poi conclusa con le consuete premiazioni, che caratterizzano ogni tappa dell’ACI Storico Festival. Per la categoria “Il Veterano” (il conducente più ‘over’) è stato premiato Salvino Salvadori al volante di una Fiat 124 del 1973. Nella categoria “La Promessa” (gentleman driver più giovane) il premio è andato a Martina Morini al volante di una Ferrari 575M del 2005.
Il premio “Bella Scoperta” alla barchetta che ha partecipato alla Coppa D’Oro delle Dolomiti nel 1992: la Falcon Shell 1100 del 1957 di Diego Verza. Per la categoria “La Veterana” (ovvero la vettura più antica) si è aggiudicato il premio la Fiat Barchetta del 1937 totalmente in lamiera guidata da Luciano Betti.
L’equipaggio proveniente da più lontano, “Il Viaggiatore”, è risultato Pasquale Ferretti, arrivato da Roma al volante della sua Alfa 90 del 1985, anche se mancante della caratterista valigetta da viaggio estraibile dal cruscotto di questo raro modello di Alfa Romeo. Ed infine, il premio come “Club più numeroso” è andato al Kursaal Club di Montecatini.
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