Con un’autonomia in modalità completamente elettrica stimata in 400 km, Freevoy promette di superare le attuali limitazioni dei veicoli ibridi, offrendo prestazioni paragonabili a quelle dei veicoli elettrici a batteria (BEV). CATL, il più grande produttore mondiale di batterie, si è concentrato su tre punti deboli comunemente attribuiti ai PHEV e agli EREV: autonomia limitata, tempi di ricarica lenti e prestazioni ridotte a basse temperature.
La batteria Freevoy affronta le sfide di cui sopra con un approccio innovativo, offrendo un’autonomia sufficiente per un’intera settimana di spostamenti quotidiani, una ricarica ultraveloce in soli 10 minuti per 280 km di autonomia e prestazioni ottimizzate a temperature fino a -40 °C.
L’architettura AB di CATL, alla base di Freevoy, combina batterie agli ioni di sodio e agli ioni di litio in un unico pacco, migliorando l’efficienza energetica e le prestazioni a basse temperature. L’azienda afferma che Freevoy estende l’autonomia a basse temperature del 5% e garantisce un’esperienza di guida pressoché inalterata sotto il profilo delle performance fino a -20 °C.
La tecnologia di ricarica ultraveloce 4C di CATL permette a Freevoy di ricaricarsi per un’autonomia di 280 km in soli 10 minuti, riducendo significativamente i tempi di attesa rispetto alle attuali batterie per veicoli ibridi. Questa caratteristica, unita all’autonomia estesa, potrebbe rendere i veicoli ibridi una soluzione più pratica e appetibile per un’ampia gamma di consumatori.
CATL ha già avviato la collaborazione con diverse case automobilistiche cinesi, tra cui Li Auto, Avatr e Deepl, per integrare Freevoy nei loro modelli ibridi. Entro il 2025, si prevede il lancio di 30 modelli di veicoli ibridi equipaggiati con la nuova batteria, con l’adesione di marchi come Geely, Chery, GAC e Voyah.
L’arrivo di Freevoy sul mercato potrebbe segnare una svolta significativa nel settore dei veicoli ibridi, aprendo la strada a una nuova generazione di PHEV e EREV con prestazioni ed efficienza senza precedenti. Resta da vedere come le case automobilistiche sfrutteranno appieno il potenziale di Freevoy, se puntando a massimizzare l’autonomia complessiva o a ridurre le dimensioni e la capacità del motore a combustione interna (ICE) a favore di una maggiore dipendenza dalla propulsione elettrica.
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