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Italiani alla guida: aggressivi e distratti, ma si credono virtuosi

di Redazione - 09/06/2025

Testo di Maurizio Bertera

Da una dozzina di anni, il Barometro della Fondazione Vinci Autoroutes per una guida responsabile, mette a confronto il comportamento dei guidatori in undici Paesi dell’Unione Europea. La ricerca, condotta da Ipsos e che traccia una panoramica dei comportamenti di guida e della loro evoluzione nel tempo, offre sempre spunti interessanti. L’indagine 2025 ha coinvolto 12.403 persone e ha rivelato che l’88% dei guidatori italiani (contro l’83% della media europea) afferma di temere il comportamento aggressivo degli altri automobilisti. Ma la valutazione merita di essere approfondita

Il rischio di risse

La verità è che la metà degli italiani ammette di insultare a sua volta gli altri utenti della strada, mentre oltre il 44% dichiara di usare il clacson in modo improprio quando infastidito. Quasi il 30% degli intervistati confessa inoltre di avvicinarsi intenzionalmente e in modo pericoloso al veicolo che lo precede, con l’obiettivo di costringerlo a spostarsi o accelerare. Ancora più preoccupante è il dato secondo il quale più del 15% degli automobilisti italiani scende regolarmente dall’auto per affrontare un altro conducente.

La gente si trasforma

Eppure, nonostante questi comportamenti, chi guida continua a considerarsi virtuoso: l’80% degli italiani si definisce un automobilista attento, il 49% calmo e il 22% cortese. Secondo i dati raccolti, i pericoli sulla strada sarebbero sempre colpa degli altri, ritenuti irresponsabili nel 47% dei casi, stressati nel 39%, aggressivi nel 25% e pericolosi nel 32%. Alcuni confessano di trasformarsi quando sono al volante: il 13% dichiara di non sentirsi la stessa persona, il 18% dice di percepirsi “come in una bolla” e di prestare meno attenzione agli altri, mentre il 14% afferma di adottare la logica del “ognuno per sé”.

Pericolo SMS

La sezione dello studio relativa all’Italia evidenzia inoltre una criticità crescente in termini di distrazione alla guida. Il 78% degli italiani – un dato leggermente superiore alla media europea – ammette di usare lo smartphone o di impostare il navigatore mentre guida. Il 71% effettua telefonate al volante e, tra questi, ben il 50% lo fa regolarmente. Ancora più rischioso il comportamento di chi scrive messaggi, utilizza i social o invia email (25%), con una quota leggermente inferiore (18%) tra i neopatentati. Inquietante, infine, che l’8% ammetta di guardare video o film durante la guida. Non è da sottovalutare nemmeno il 23% di automobilisti che, tramite app o social network, segnala in tempo reale ad altri utenti la presenza di ingorghi, incidenti o Autovelox.

Il commento della Fondazione

«Dalla prima edizione del Barometro Europeo della Guida Responsabile – spiega Bernadette Moreau, delegata generale di Fondazione Vinci Autoroutes – la maggior parte dei comportamenti che vengono monitorati si sta muovendo finalmente verso la giusta direzione. Tuttavia, l’assunzione di rischi inutili e la maleducazione sono ancora molto diffusi. Il cambiamento però ci incoraggia ad intensificare le nostre campagne di informazione sui pericoli di alcuni comportamenti alla guida e sui vantaggi di una guida rilassata e tollerante, per sé e per gli altri».

Queste valutazioni della Fondazione Vinci trovano ampie conferme nella nostra inchiesta “Come guidi” che trovate nel nuovo numero de L’Automobile in edicola dal 4 giugno. L’ abbiamo condotta salendo a bordo con 100 automobilisti e osservando in presa diretta i loro comportamenti.

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