In attesa del debutto ufficiale all’IAA Mobility di Monaco di Baviera (dal 5 al 10 settembre 2023), il marchio del Blitz sceglie la languida calma dei primi di agosto per mostrare la concept con cui si prepara al domani. Naturalmente elettrica, Opel Experimental è una crossover imperniata sullo stile d’impatto, all’insegna dell’efficienza aerodinamica, ma anche su un interno spazioso e ricco di innovazioni. Inoltre, come accaduto con la GT Xperimental del 2018 che ispirò in parte la successiva Mokka, anche qui ci si attende che alcune soluzioni vengano travasate nella grande serie.
Lo conferma Mark Adams, Vice President Design: “La vettura offre un’interpretazione più estrema della nostra filosofia di design Bold and Pure, Audace e Pura. Dà forma alla nostra visione del futuro. Molti dei suoi elementi e la mentalità che li ha generati saranno visibili nei futuri veicoli di produzione. L’esterno offre prestazioni aerodinamiche ottimizzate in combinazione con una silhouette mozzafiato, mentre l’abitacolo punta su un’esperienza coinvolgente ed emozionante”.
Partendo proprio dall’osservazione della carrozzeria, secondo la Casa uno degli elementi più accattivanti è l’assenza di cromature, sostituite da elementi illuminati e vistose grafiche. Anche gli specchietti retrovisori hanno lasciato il posto a telecamere a 180 gradi completamente integrate sui montanti C, in un generale contesto di pulizia delle superfici sostenuto, però, da passaruota affilati e muscolosi. Sul muso, invece, si colloca la prossima generazione del Vizor, ovvero la grossa “maschera” nera che contiene tecnologie avanzate come sensori, lidar, radar e telecamere.
Il punto focale resta comunque il Compass, la Bussola Opel, cioè l’impostazione delle proporzioni intorno a quattro punti come nell’omonimo strumento. “All’anteriore, il nuovo logo ristilizzato e illuminato si trova al centro della Bussola, affiancato dai fari che si estendono sull’asse orizzontale, mentre la piega centrale illuminata aggiunge ulteriore forza. Questo si ripete poi sulla coda, con la Bussola formata dalle caratteristiche luci di stop con illuminazione a rilievo e l’incisiva scritta Opel – al posto del logo – a costituire l’elemento centrale” raccontano i designer, con cui abbiamo avuto modo di chiacchierare durante la presentazione a Rüsselsheim.
Sul piano dell’aerodinamica, accanto a una generale ottimizzazione del profilo compaiono flap anteriori e posteriori attivi e il diffusore posteriore mobile, che si estende o si ritrae a seconda della situazione di guida. Ma non solo: i pneumatici in gomma riciclata, sviluppati in collaborazione con Goodyear, calzano cerchi Ronal la cui copertura, visivamente divisa in tre aree, assolve anch’essa a funzioni di indirizzo dei flussi d’aria. Peccato che non stato dichiarato il Cx…
Se le forme della Experimental colpiscono per aggressività e contemporaneità (benché dal vivo sembrino più compatte che in foto), l’abitacolo è uno trionfo di tecnologia. Ampio, peraltro, perché secondo chi lo ha progettato può vantare una disponibilità di spazio da segmento D nonostante gli ingombri esterni da segmento C. Merito di quella razionalizzazione che qui chiamano “space detox” e che si basa sulla rinuncia al superfluo, dal volante (a scomparsa) fino ai sedili tradizionali e voluminosi. Le sedute, infatti, adottano una struttura leggera su cui viene assemblato un tessuto di tipo mesh 3D, capace di garantire un ottimo comfort nonostante lo spessore ridotto.
La plancia rappresenta un ulteriore esempio di Pure Experience, sempre secondo il linguaggio dei designer: poche informazioni essenziali, personalizzabili su quel Tech Bridge che rimpiazza l’attuale Pure Panel quale conglobato di strumentazione e comandi. Al posto dei display, proiezioni in realtà aumentata e controlli vocali a gestire ogni impostazione. In alternativa, il Pure Pad davanti al bracciolo anteriore per l’accesso diretto alle funzioni più frequenti.
Accanto a tanto minimalismo, lo stupore estetico passa attraverso i rivestimenti in tessuto elettrochimico che creano una luminosità suggestiva, e possono in più dimostrarsi “reattivi” visualizzando avvisi graficamente semplici, come quello relativo alla presenza di un’auto nell’angolo morto.
Nell’insieme, sostengono a Rüsselsheim, la Opel Experimental incarna i rinnovati pilastri del marchio, cioè Detox, Modern German e Greenovation, generando quella che qui definiscono German Energy. L’energia di trazione, invece, è dovuta a una piattaforma BEV all’avanguardia e viene scaricata a terra attraverso tutte e quattro le ruote, come probabilmente accadrà presto per le elettriche di serie del marchio. Fra qualche anno scopriremo quali di tutti questi intenti programmatici si siano davvero realizzati sulle vetture munite del Blitz per strada. In passato non siamo rimasti delusi…
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