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Come funziona la frenata automatica d’emergenza?

di Redazione - 15/01/2024

La distrazione è spesso protagonista in negativo quando si è al volante. Per questo l’elettronica ci viene in aiuto per evitare, o almeno per ridurre al minimo, gli effetti derivati da un possibile impatto. Tra i vari adas di cui dispongono le auto moderne, anche in funzione delle leggi vigenti, la frenata automatica di emergenza è certamente uno dei dispositivi più importanti.

Non solo perché tutela l’equipaggio di bordo, ma pure perché provvede a preservare gli utenti della strada, come pedoni e ciclisti. Non sempre la tecnologia in questo campo è uguale per ciascun costruttore, ma alla base ci saranno sempre sistemi che consentono di monitorare il traffico attorno al veicolo. E in caso di distrazione da parte del conducente, sono capaci di intervenire direttamente sull’impianto frenante.

A frenare ci penso io

La frenata automatica di emergenza con rilevamento di pedoni e ciclisti (AEB per usare l’acronimo inglese) ha un principio di funzionamento relativamente semplice. Almeno analizzandolo dalla parte di chi siede al volante. Infatti avvisa generalmente il conducente tramite una spia sul cruscotto o sul parabrezza e poi con un segnale acustico quando ravvisa un pericolo imminente e, se chi guida non frena, provvede alla frenata automatica. Quando si tratta di rilevamento di pedoni e ciclisti vi sono sistemi che hanno un range di velocità in cui l’AEB è effettivamente operativo.

Statisticamente può evitare incidenti fino a 35 km/h e può mitigare gli stessi a velocità superiori. Si tratta di un dispositivo ideale quanto si tratta di traffico urbano. Ovviamente è formato di un complesso di sotto sistemi che, sebbene abbiano funzioni e funzionalità differenti, collaborano con lo stesso obbiettivo.

Chi ci vede meglio?

Come dicevamo ciascun costruttore sceglie la strada che ritiene più opportuna, ma in linea di massima tutti o quasi, impiegano peri  loro dispositivi AEB con rilevamenti di pedoni e ciclisti, sensori, camere, laser e radar. Gli occhi dell’auto, ovvero le video camere, sono posizionate sul parabrezza. Così come i sistemi Lidar, ovvero i laser di cui sopra. C’è chi non li impiega questi ultimi, ritendo più che sufficiente il lavoro profuso della video camere.

I radar sono invece collocati nella porzione frontale all’altezza del logo, poco sotto il cofano anteriore. E poi ci sono ovviamente i sensori, ma in questo caso il riferimento è principalmente a quelli collocati su acceleratore, pedale del freno (o che rileva la pressione del circuito) e a quello che monitora l’angolo di sterzo. Tutti elementi fondamentali per raggiungere l’obbiettivo.

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