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Mazda CX-60, ecco come va il nuovo Suv premium

di Redazione - 06/06/2023

Inserirsi in un segmento ultra-competitivo e affollato da marchi dall’altissima reputazione è una sfida davvero complessa. Mazda ha coraggiosamente accettato di partecipare con un prodotto che si farà certamente notare: la nuova CX-60. Nello stesso segmento circolano Audi Q5, Bmw X3 e Mercedes GLC, mostri sacri tedeschi cui il nuovo arrivo dal Giappone vorrebbe intimorire. Per qualità, stile ed elettrificazione.

Lunga 4,74 metri, Mazda CX-60 può considerata l’ammiraglia di un marchio che ha sempre fatto del design una sua caratteristica. CX-60 sfoggia una discreta personalità, soprattutto nel frontale sopra al quale si stende un lungo cofano con cabina di guida arretrata, quasi fossimo su un’auto sportiva. E invece è un suv alto da terra e imponente, con trazione integrale permanente e una motorizzazione che è una novità assoluta: a un quattro cilindri benzina aspirato di 2500 di cilindrata è stato abbinato un sistema ibrido plug-in per una potenza dichiarata di 327 cavalli. In modalità elettrica, CX-60 può percorrere fino a 60 chilometri grazie a una batteria agli ioni di litio di 17,8 chilowattora.

 

Gli interni

Se scelto con uno degli allestimenti più esclusivi, l’abitacolo è quasi sontuoso, con un tunnel largo impreziosito come altrove da finiture chromo e legno mentre gli ampi sedili sono in pelle Nappa di colore chiaro. La planciaè arricchita dal cruscotto digitale e da uno schermo centrale da 12,3 pollici per il sistema di intrattenimento di bordo. Ben sei le regolazioni del sedile guida in memoria più tetto panoramico compreso in uno dei quattro pacchetti optional presenti sul modello in prova. Lo spazio a bordo è più che buono, ottimo quello per i bagagli: la capacità di carico dichiarata va dai 570 ai 1.726 litri.

 

Comodo e affidabile

Si trova facilmente la migliore posizione di guida, alta e dominante propria da suv. I cerchi da 20 pollici di serie per l’allestimento Takumi non impensieriscono nemmeno affrontando asfalto irregolare perché le sospensioni assorbono in efficacemente buche e avvallamenti senza trasmettere colpi alla schiena.

Una volta usciti dalla città e dimenticando la trazione elettrica, Mazda CX-60 conferma le sue doti di comfort anche se alle alte velocità autostradali il quattro cilindri si fa un po’ sentire. Il cambio automatico a 8 rapporti è fluido e adeguato alla tipologia di veicolo. La potenza disponibile è tanta, nell’accelerazione da 0-100 il costruttore dichiara solo 5,6 secondi. Bene però ricordarsi – oltre che dei limiti di velocità da rispettare – anche del peso importante del suv (quasi 2mila chili) e di un certo rollio, sacrificio alla sportività in nome del comfort. L’elettronica aiuta anche nelle situazioni più complicate, intervenendo attraverso i numerosi sistemi di assistenza alla guida.

Per un test sulla sicurezza più severo, affidiamo CX-60 ai nostri tre collaudatori del Centro di Guida Sicura ACI-Sara di Vallelunga, alle porte di Roma. Cominciano con la frenata: il suv si ferma in spazi ridotti grazie anche a una buona taratura dell’Abs. È buona la direzionalità residua, peculiarità che non mette mai in crisi il guidatore durante i cambi di direzione in frenata.

 

I risultati dei collaudi

Icurva a raggio costante, il comportamento risulta ottimo registrando una velocità limite molto elevata. Anche qui è convincente il comportamento dell’elettronica: l’ottimo intervento dell’Esp va a supplire alla scarsa sensibilità alla variazione della velocità in rilascio, tipica delle vetture a cambio automatico. Nella prova di scarto dell’ostacolo, la CX-60 ha manifestato qualche problema di maneggevolezza, penalizzata da uno sterzo troppo pastoso. La taratura decisamente morbida delle sospensioni, il peso e il baricentro alto provocano un evidente rollio in questo test, senza tuttavia problemi per la sicurezza. L’ultima prova riguarda il controllo di sbandata e slalom, dove viene fuori un corretto intervento dei sistemi nella gestione della sbandata dell’asse posteriore, mai troppo brusco e senza mettere mai in difficoltà il guidatore. Per un suv da famiglia, è un’altra buona notizia.

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