
Nel 1955 Stirling Moss vinse la 1000 Miglia con una Mercedes-Benz 300 SLR. Fu un’impresa rimasta nella storia: 1.600 km a una media di 157,65 km/h, mai più eguagliata.
Settant’anni dopo, la casa tedesca è tornata a Brescia per ricordare e omaggiare quel risultato. Alla partenza dell’edizione 2025, Elliot Moss, figlio del pilota britannico, attraverserà la pedana insieme a Marcus Breitschwerdt, Ceo di Mercedes Heritage, a bordo di una 300 SLR della collezione Mercedes-Benz Classic.
Nel 1945, la Germania usciva dal secondo conflitto mondiale in condizioni gravissime. In appena un decennio, Mercedes-Benz fu in grado di tornare ai vertici sportivi internazionali con una serie di progetti tecnici molto avanzati. La prima fu la monoposto di Formula 1 W 196 nel 1954; l’anno successivo venne introdotta la sua derivazione per le gare endurance: la 300 SLR.

Sotto il cofano, un otto cilindri in linea di 3 litri montato inclinato per abbassare il baricentro. Il sistema di distribuzione era desmodromico, con iniezione diretta derivata dall’esperienza aeronautica. I freni erano a tamburo, ma sistemati in posizione interna, per ridurre le masse non sospese, e supportati da un innovativo freno aerodinamico posteriore: un grande alettone mobile azionabile dal pilota in fase di frenata.
Il peso complessivo era contenuto in appena 880 kg, grazie all’uso di una carrozzeria in lega leggera di magnesio chiamata Elektron, con pannelli sottili e telaio tubolare. Una soluzione estrema, pensata per le corse su strada più impegnative del calendario europeo.
Alla Mille Miglia del 1955 la 300 SLR ottenne il risultato più importante della sua breve carriera. Moss e Jenkinson, preparatissimi, percorsero il tracciato usando un sistema di note su rotolo – una sorta di road-book – che permise loro di affrontare il percorso ad alta velocità con minore margine d’improvvisazione.

La media oraria fu di 157,65 km/h, mai più raggiunta da nessuno nella storica gara di velocità, che si disputò fino al 1957. Alle loro spalle, un’altra 300 SLR: quella di Juan Manuel Fangio, che corse da solo per l’intera gara, chiudendo al secondo posto.
Il 1955 fu anche l’unica stagione completa della 300 SLR. Dopo le vittorie a Brescia, alla Targa Florio e al Tourist Trophy, Mercedes-Benz si aggiudicò il Campionato del Mondo Costruttori per vetture Sport. Ma quello stesso anno fu segnato dal gravissimo incidente alla 24 Ore di Le Mans: la vettura di Jean-Pierre Levegh fu coinvolta in uno schianto che causò la morte di 83 spettatori e del pilota. Mercedes-Benz decise di ritirarsi immediatamente da ogni attività sportiva, e con essa si concluse anche la carriera della 300 SLR.
Accanto alla protagonista assoluta, Mercedes-Benz ha portato anche due altri modelli d’epoca, anch’essi parte della propria collezione Classic.
La 300 SL Coupé “Gullwing” (W 198), con la livrea storica e il numero 417. Questa vettura ricorda l’auto con cui John Cooper Fitch e Kurt Gessl vinsero la classe GT oltre 1.3 litri e arrivarono quinti assoluti nel 1955, completando così il quadro del dominio tecnico della Stella in quell’edizione. Elliot Moss insieme a Marcus Breitschwerdt, partiranno da Viale Venezia proprio su una di queste vetture, con il numero 300.
La Mercedes-Benz 180 D “Ponton” (W 120), vincitrice della neonata categoria diesel alla 1000 Miglia 1955. Di questo storico modello ne abbiamo parlato in un servizio dedicato su un numero scorso de l’automobileclassica (QUI trovare l’articolo completo) – che ne racconta dettagliatamente la storia, l’impiego in gara con l’inedita classe e le specifiche tecniche del motore OM 636 a 1.8 litri.

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