
La 1000 Miglia non è semplicemente una gara, ma un museo in movimento. Dal 17 al 21 giugno 2025, oltre 400 vetture d’epoca sfileranno lungo i 1.900 chilometri che uniscono Brescia e Roma, in un affascinante tracciato “a otto” che rievoca quello delle edizioni classiche degli anni ’30. Questo “museo viaggiante unico al mondo”, come lo definì Enzo Ferrari, attraverserà più di 200 località italiane, regalando agli spettatori un’autentica immersione nell’estetica e nella meccanica del Novecento su quattro ruote.
L’itinerario toccherà alcune delle più affascinanti città e borghi italiani, da Desenzano a Verona, passando per Ferrara, Prato, Siena, Orvieto, Arezzo, Sansepolcro, San Marino, e poi ancora lungo la costa tirrenica. Dopo la tappa toscana, il convoglio punterà verso Parma prima di concludere il proprio viaggio a Brescia, città natale della corsa e ancora oggi cuore pulsante della manifestazione.

Il momento romano sarà, come da tradizione, tra i più spettacolari. Dalle ore 19:00 di mercoledì 18 giugno, le auto storiche faranno il loro ingresso trionfale nella Capitale, precedute dalle 120 Ferrari del Tribute 1000 Miglia e dai veicoli a zero emissioni della 1000 Miglia Green.
Il percorso è stato concepito per valorizzare la bellezza architettonica della città eterna: via Cassia Veientana, Corso Francia, Piazza Euclide, Viale delle Belle Arti, fino al traguardo sportivo di Villa Borghese. Poi, la passerella nella mitica via Veneto, che rievoca le atmosfere della Dolce Vita, e ancora Piazza Barberini, via degli Annibaldi, Piazza del Colosseo, Viale delle Terme di Caracalla, fino a via Cristoforo Colombo.
Scelta del Ministero della Marina quale location della presentazione dell’evento non è stata casuale, ma segue l’inizio di un percorso condiviso con la Marina Militare Italiana, che parteciperà alla corsa con un ruolo non solo simbolico, ma anche operativo. Infatti, la sinergia porterà alla realizzazione di progetti comuni, tra cui eventi culturali, momenti celebrativi e iniziative di divulgazione storica e tecnica. Primo fra tutti il passaggio delle auto all’interno dell’Accademia Navale di Livorno, che permetterà di unire la tradizione automobilistica con quella navale italiana.
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