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Chery si sta “mangiando” l’Europa: le cinque cose che devi sapere sulla Casa cinese

di Emiliano Ragoni - 15/05/2025

La casa automobilistica Chery ha già messo le basi per conquistare il mercato europeo. Forte di una crescita a livello globale e di una strategia aggressiva, il colosso cinese punta a cannibalizzare gli automobilisti del Vecchio Continente. Ma quali sono gli elementi che rendono diversa la Chery rispetto alle altre Case automobilistiche cinesi? Ecco le cinque cose fondamentali che bisogna sapere.

1. Un’ambizione chiara: diventare il primo marchio cinese in Europa

Chery, che come tutte le altre Case automobilistiche del Dragone negli ultimi mesi ha registrato una grossa spinta (QUI il nostro speciale sulla Cina), ha un obiettivo dichiarato: diventare la prima casa cinese in Europa. E i numeri parlano chiaro. Secondo quanto riportato da Autonews, nei primi mesi del 2024, i marchi Chery hanno già superato Mitsubishi e stanno rapidamente avvicinando colossi come Honda e BYD. Con la spinta dei marchi Omoda e Jaecoo, le vendite nel primo trimestre hanno toccato le 15.799 unità, contro appena 414 dello stesso periodo l’anno precedente.

L’espansione in Europa continua: dopo Regno Unito e Spagna, quest’anno toccherà anche a Francia e Germania, portando la presenza europea a 19 mercati complessivi.

2. Una strategia multi-marchio: Omoda, Jaecoo, Jetour e…

La Chery non si presenta sul mercato con un solo volto, ma, seguendo pedissequamente la strategia del Dragone, propone un portafoglio di brand mirato a ogni esigenza:

  • Omoda e Jaecoo: marchi giovani, focalizzati su suv compatti e design per l’Europa.
  • Jetour: marchio specializzato nell’off-road.
  • Exlantix (ex Exeed): il brand premium full electric, pronto a debuttare nei Paesi scandinavi.
  • Lepas: il nuovo marchio in arrivo in Europa nel 2025.
  • iCaur (ex iCar): il brand dedicato all’off-road elettrico (ha cambiato nome per evitare conflitti con Apple)

3. Chery è il primo esportatore cinese

Dal 2001, Chery è protagonista nei mercati internazionali, con oltre 13 milioni di veicoli esportati. Oggi è l’11° costruttore mondiale per dimensioni e il primo esportatore di automobili dalla Cina.

Il mercato estero più importante? La Russia, dove è il terzo marchio per volumi dopo Lada e Haval. Ma Chery cresce velocemente anche in Medio Oriente (secondo marchio a marzo in Qatar) e in Sud America, dove la Tiggo 2 è stata l’auto più venduta in Cile.

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Tecnologia e modelli elettrificati

Nonostante il 75% dei ricavi derivi ancora dai motori termici, l’elettrificazione e, in particolare, la strategia multienergia, è la priorità del futuro. Nel 2024 la quota di vendite di ibridi plug-in e range extender(QUI per saperne di più) è salita al 9,9%, mentre i veicoli 100% elettrici hanno raggiunto il 6,1% del fatturato.

Per il 2025 Chery ha annunciato il lancio di 19 nuovi modelli elettrificati, tra ibride, Phev e Bev.

5. Dove nascono le Chery? una rete produttiva globale

Chery produce i suoi veicoli in sette stabilimenti in Cina e ha una rete di produzione internazionale che include la Malesia e la Spagna (nella ex fabbrica Nissan di Barcellona).

Gran parte dei modelli destinati ai mercati esteri viene realizzata tramite il sistema CKD (kit da assemblare localmente) in Paesi come Russia, Brasile, Indonesia e Thailandia.

La Chery non è più solo una promessa: è una realtà industriale solida e in forte crescita.

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