L’economia circolare rappresenta un paradigma economico innovativo che si pone in netta contrapposizione al tradizionale modello lineare di “produzione-utilizzo-smaltimento”. Questo nuovo approccio si basa su tre principi fondamentali: riduzione degli sprechi, riutilizzo dei materiali e riciclo delle risorse. Nel settore automotive, l’economia circolare si sta affermando come una strategia imprescindibile per affrontare le sfide ambientali e promuovere la sostenibilità a lungo termine.
Si tratta di un sistema che mira a creare un modello economico in cui i prodotti, i componenti e i materiali mantengono il loro valore per il maggior tempo possibile. Questo viene realizzato attraverso cicli di vita prolungati, riuso, riparazione, rigenerazione e riciclo.
In contrasto con il modello economico lineare, che genera enormi quantità di rifiuti e utilizza intensivamente le risorse naturali, l’economia circolare cerca di ridurre al minimo gli scarti e di utilizzare in modo efficiente le risorse esistenti.
I principi fondamentali dell’economia circolare sono:
Il settore automotive è particolarmente adatto per l’implementazione dei principi dell’economia circolare grazie alla complessità e alla durata dei suoi prodotti. Le automobili, infatti, contengono numerosi materiali preziosi e componenti che possono essere recuperati e riutilizzati. Vediamo ora come questo modello si concretizza nel mondo dell’auto.
Uno dei primi passi verso un’economia circolare nel settore automotive è la progettazione sostenibile. I produttori di automobili stanno sviluppando veicoli che, sin dalla fase di progettazione, prevedono l’utilizzo di materiali riciclabili e la facilità di smontaggio. Un esempio concreto è quello di BMW con la sua strategia “Design for Disassembly”, che consente di separare facilmente i componenti del veicolo alla fine della sua vita utile, facilitando il riciclo.
L’impiego di materiali riciclati nella produzione di nuovi veicoli è un’altra pratica fondamentale dell’economia circolare. Ford, ad esempio, utilizza materiali riciclati per la produzione di vari componenti delle sue automobili, come i tessuti dei sedili realizzati con bottiglie di plastica riciclate. Questa pratica non solo riduce la quantità di rifiuti plastici, ma diminuisce anche la dipendenza dalle risorse vergini.
La rigenerazione dei componenti è un’altra strategia chiave. Molti componenti automobilistici, come i motori e le trasmissioni, possono essere rigenerati e riutilizzati. Questo processo comporta la riparazione e l’aggiornamento dei componenti usati, restituendoli a uno stato pari al nuovo. Renault, ad esempio, ha avviato un programma di riciclo e di rigenerazione per le batterie dei veicoli elettrici, prolungandone la vita utile e riducendo la necessità di produrre nuove batterie. Tale programma rientra nel piano dell’impianto Refactory di Flins.
Quando un veicolo raggiunge la fine della sua vita utile, entra in gioco il riciclo. Aziende specializzate smontano i veicoli, separano i materiali e li avviano al riciclo. Case automobilistiche come Toyota, hanno istituito al proprio interno centri dedicati esclusivamente a questo processo delicato. In questo contesto, il riciclo dei metalli, delle plastiche e degli altri materiali diventa cruciale per ridurre l’impatto ambientale.
Alcuni esempi concreti illustrano come l’economia circolare stia trasformando il settore automotive:
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