
Nella nostra quarta puntata dedicata agli Adas (nella prima avevamo parlato della frenata automatica d’emergenza QUI l’articolo, nella seconda del cruise control, QUI l’articolo, nella terza del Lane Assist (QUI l’articolo), parleremo dell’Attention Assist. Come abbiamo visto nel nostro articolo, il Regolamento Europeo 2019/2144 ha reso obbligatorio l’Attention Assist, o monitoraggio dell’attenzione.
Guidare stanchi è pericoloso
Guidare in stato di affaticamento è una delle principali cause di incidenti stradali. Diversi studi dimostrano che il calo dell’attenzione alla guida può essere pericoloso quanto la guida in stato di ebbrezza. I colpi di sonno sono infatti dietro l’angolo quando ci si mette al volante eccessivamente affaticati.
Gli altri episodi sugli Adas:
Che cos’è l’Attention Assist?
L’Attention Assist, conosciuto anche come sistema di rilevamento della stanchezza, è un Adas sviluppato per identificare i segnali di affaticamento e distrazione del conducente e suggerire al guidatore di fare una sosta per evitare il rischio di incidenti. Questo sistema è particolarmente utile nei lunghi viaggi e sulle autostrade, dove il rischio di colpi di sonno è più elevato.
Come funziona? Tecnologia e principi di rilevamento
L’Attention Assist utilizza una combinazione di sensori, software e algoritmi di apprendimento automatico per monitorare il comportamento del conducente. Il sistema entra in funzione immediatamente dopo l’accensione del motore e analizza diversi parametri in tempo reale.
☕🚗Sensori di movimento e sterzo
- Il sistema analizza i movimenti del volante per rilevare microcorrezioni involontarie o sterzate improvvise, indicatori tipici di stanchezza
- La rigidità e la frequenza delle correzioni vengono confrontate con uno standard predefinito per determinare se il comportamento del conducente è alterato.
☕🚗 Monitoraggio del tempo di guida
- L’Attention Assist tiene traccia della durata del viaggio e segnala quando il conducente guida per un periodo prolungato senza effettuare pause
- Alcuni modelli combinano questi dati con informazioni sui cicli circadiani, avvisando il guidatore nei momenti critici della giornata (ad esempio tra le 2 e le 5 del mattino, quando il rischio di sonnolenza è maggiore).
☕🚗Analisi dei pedali del freno e dell’acceleratore
- Il sistema analizza la pressione esercitata sui pedali e la frequenza di utilizzo per rilevare eventuali ritardi nei tempi di reazione o cambiamenti nello stile di guida.
☕🚗Telecamere e riconoscimento facciale (nei modelli più avanzati)
- Alcuni veicoli di fascia alta sono dotati di telecamere interne che monitorano il volto del conducente.
- Il sistema analizza il battito delle palpebre, l’inclinazione della testa e i movimenti oculari per individuare segni di sonnolenza.
☕🚗Dati ambientali e condizioni stradali
- Alcuni sistemi integrano informazioni sulla velocità del veicolo, il traffico e le condizioni meteorologiche per affinare le analisi.
- Se il veicolo sta viaggiando su un’autostrada a velocità costante per un lungo periodo, il sistema può aumentare la sensibilità degli avvisi di stanchezza.
Se il sistema rileva segni di stanchezza del guidatore invia un segnale acustico e visivo, spesso accompagnato da un’icona che rappresenta una tazza di caffè sul display del cruscotto, suggerendo al guidatore una sosta.

Storia e sviluppo dell’Attention Assist
La prima versione dell’Attention Assist è stata introdotta nel 2009 dalla Mercedes, una delle compagnie automobilistiche più attive nel settore della sicurezza stradale. Le prime versioni erano basate su una semplice analisi dello sterzo; successivamente il sistema è stato progressivamente migliorato con l’integrazione di sensori più sofisticati e algoritmi di intelligenza artificiale.
Negli anni successivi, altre case automobilistiche hanno adottato tecnologie simili, portando a un’evoluzione significativa del sistema. Attualmente, i moderni sistemi di rilevamento della stanchezza integrano sensori biometrici e telecamere così da assicurare un maggiore livello di precisione.
I limiti del sistema
Bisogna ricordare che l’Attention Assist è solo un dispositivo ausiliario. Infatti, non sempre è in grado di riconoscere in anticipo l’affaticamento o la crescente distrazione da parte del conducente. In caso di lunghi viaggi è opportuno programmare le pause per tempo e a cadenze regolari.
Di seguito i suoi limiti:
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Affidabilità variabile: la sensibilità del sistema può variare in base alle condizioni di guida e al comportamento individuale del conducente. In alcuni casi, può generare falsi allarmi o, al contrario, non rilevare situazioni di stanchezza reale
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Dipendenza dai dati raccolti: il sistema si basa su parametri predefiniti e non sempre riesce a interpretare correttamente lo stato di affaticamento, soprattutto se il conducente non mostra segni evidenti di sonnolenza
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Mancanza di interventi diretti: a differenza di altre tecnologie di assistenza alla guida, come il mantenimento attivo della corsia o la frenata automatica d’emergenza, l’Attention Assist si limita a fornire avvisi senza agire direttamente sulla guida
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Effetto placebo: alcuni automobilisti potrebbero affidarsi troppo al sistema e sottovalutare i segnali reali del proprio corpo, continuando a guidare anche quando sarebbe necessario fermarsi
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Necessità di aggiornamenti costanti: con il progresso delle tecnologie, i sistemi di rilevamento della stanchezza devono essere continuamente aggiornati per migliorare la precisione e ridurre il rischio di errori.

L’evoluzione tecnologica
L’Attention Assist sta diventando sempre più sofisticato, anche grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale. Alcuni degli sviluppi futuri includono:
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Monitoraggio biometrico: utilizzo di sensori per misurare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il livello di ossigenazione nel sangue per rilevare segni di affaticamento
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Sistemi predittivi: analisi approfondita dei dati per prevedere quando un conducente potrebbe essere a rischio di affaticamento, basandosi su modelli comportamentali personalizzati
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Interventi automatici: nei veicoli a guida autonoma, il sistema potrebbe attivare modalità di sicurezza per ridurre la velocità o fermare il veicolo in modo controllato se il conducente non risponde agli avvisi di stanchezza
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Attivazione della climatizzazione dell’auto: i sensori riconoscono i principi di sonnolenza osservando i battiti delle palpebre, i movimenti della faccia e altre variazioni nel corpo. Una volta riconosciuta la stanchezza, il sistema si interfaccia con l’impianto di climatizzazione e modifica il “clima” per svegliare il conducente
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Integrazione con gli indossabili: dispositivi come smartwatch e braccialetti fitness potrebbero fornire dati biometrici in tempo reale per migliorare l’efficacia del sistema.
Cosa fare per prevenire i colpi di sonno?
L’Attention Assist indubbiamente garantisce un aiuto nel prevenire i colpi di sonno. Tuttavia, per prevenirli, è consigliabile seguire questi semplici consigli:
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Assicurarsi un adeguato riposo: dormire almeno 7-8 ore prima di un viaggio lungo
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Evitare di guidare durante le ore notturne: soprattutto tra le 2 e le 5 del mattino, quando la sonnolenza è maggiore
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Fare pause regolari: fermarsi ogni due ore o ogni 200 chilometri per una breve pausa
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Evitare pasti pesanti e alcol: che possono aumentare la sonnolenza
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Alternarsi al volante: alternarsi al volante con un altro conducente durante viaggi lunghi