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Nürburgring, l’”Inferno Verde” compie 100 anni

di Redazione - 05/11/2025

Testo di Maurizio Bertera

«Il Nürburgring? E’ come guidare su una strada normale, senza limiti di velocità ma con ogni curva più difficile della precedente» Il mitico pilota Jackie Stewart soprannominò il tracciato “Inferno Verde” negli anni ’60, un termine che catturò perfettamente la sua pericolosità e la sua bellezza.

L’impresa di Tazio Nuvolari

Nel 2025 ricorrono i 100 anni del Nürburgring: pochi circuiti al mondo possono vantare una storia così lunga e la fama di essere una delle più tecniche e difficili del mondo. Per gli italiani, è anche il 90° dell’incredibile vittoria di Tazio Nuvolari nel Gran Premio di Germania (trovate il racconto completo sul numero agosto-settembre de l’automobileclassica)

Al volante della gloriosa Alfa Romeo P3, progettata tre anni prima dal grande Vittorio Jano, l’asso mantovano strappò un clamoroso successo sulle nuove auto tedesche: cinque Mercedes W25 e quattro Auto Union Typ B, guidati dai più forti piloti del momento, compresi i nostri Achille Varzi e Luigi Fagioli. Sembra una gara senza storia, un annunciato trionfo tedesco e infatti il leader Manfred von Brautchisch inizia l’ultimo giro con mezzo minuto di vantaggio sul campione italiano che ha già spinto al massimo la sua P3.

Credit: RM Sotheby’s

Invece l’alfiere della Stella deve rallentare per un problema di gomme, così il primo a tagliare il traguardo è ‘Nivola’ ammutolendo i 300mila spettatori che il 28 luglio 1935 affollano le tribune e gli immensi prati intorno ai saliscendi lungo i 22,835 km della Nordschleife, il celeberrimo Anello Nord, con 98 curve.

Le origini: dal progetto del 1925 alla nascita del mito

Facciamo un passo indietro. E’ il 30 ottobre 1925 quando viene annunciato il nome ufficiale della pista: Nürburg-Ring, scelto in un concorso. Letteralmente vuol dire ‘anello di Nürburg’, cittadina della Renania Palatinato all’epoca nota solo per il grande castello. La delibera per la costruzione era stata votata nella vicina Adenau, in maggio 2025, mentre in gennaio era stato creato l’Adenau Automobile Club per attirare il mondo del motorsport nella regione.

Il circuito fu inaugurato tecnicamente nel 1927, con la già citata Nordschleife. Dopo la prima corsa di moto tenutasi il 18 giugno del 1927, il Nürburgring fu subito tappa fissa delle più importanti gare del tempo e pian piano è diventato uno dei circuiti iconici del mondo. Limitatamente alle competizioni, subì un duro colpo per il terribile l’incidente di Niki Lauda, nel GP di Germania del 1976.

La rinascita: dall’incidente di Lauda al nuovo Nürburgring

Dopo il drammatico evento, i piloti ottennero che il circuito della Nordschleife fosse escluso dal calendario del Mondiale. Pur continuando a essere tappa del Motomondiale, di alcune formule minori e di gare di durata, ai gestori del circuito interessava tornare a ospitare la massima serie delle corse e per questo si decise di costruire una pista più moderna e corta per consentire il ritorno della Formula 1.

Dopo varie proposte e qualche problema finanziario, nel 1984 fu inaugurato il nuovo tracciato che fu costruito nella zona dove in passato era situata la Südschleife. Il Gp-Strecke o più comunemente Nuovo Nürburgring, non ha nulla in comune con il vecchio tracciato, se non la zona dove è costruito il nuovo rettilineo dei box. Importanti modifiche furono effettuate nel 2002, con la costruzione di una nuova sezione subito dopo il rettilineo dei box denominata Mercedes Arena. Va detto che la nuova soluzione non ha impedito l’alternanza del Nürburgring con l’Hockenheim Ring come sede del GP di Germania.

Dove le case auto si sfidano a suon di record sul giro

Il Nürburgring ha saputo reinventarsi, diventando la culla di gare endurance leggendarie come la 24 Ore del Nürburgring, e un laboratorio a cielo aperto dove i costruttori affinano le loro creazioni prima del debutto sul mercato. Non a caso i semplici test di un tempo si sono trasformati in sfide con record cronometrati, tempi ufficiali e classifiche che oggi possono persino determinare il successo commerciale di un modello sportivo.

Fa sorridere che il 22 ottobre a stabilire il nuovo primato sul circuito sia stata la Yangwang U9 Xtreme che ha scritto un nuovo capitolo con soli 6 minuti e 59,157 secondi. Un tempo che infrange la barriera dei sette minuti ma soprattutto ottenuto da una supercar elettrica di costruzione cinese. Chissà cosa avrà pensato Nuvolari, dall’alto.

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