
Nel panorama automobilistico degli anni ’90, poche storie riflettono con tanta chiarezza il peso delle decisioni industriali come quella della Italdesign Lucciola, il prototipo di Giorgetto Giugiaro che Fiat scelse di non mettere in produzione e che, qualche anno dopo, sarebbe diventato una delle citycar globali di maggior successo: la Daewoo Matiz.
All’inizio del decennio, Fiat aveva appena lanciato la Cinquecento (1991), ma già si pensava a un modello che potesse affiancarla e in seguito sostituirla, raccogliendo anche parte del pubblico della Panda del 1980 – la creatura di Giugiaro ormai vicina ai vent’anni di carriera.

Per rispondere a questa esigenza, Italdesign dello stesso Giugiaro sviluppò la Lucciola, che debuttò al Motor Show di Bologna del 1993. Lunga poco più di tre metri, con cinque porte e un abitacolo luminoso e spazioso, proponeva una formula da piccola monovolume urbana, allora del tutto inedita nel segmento delle citycar.

La Lucciola adottava soluzioni d’avanguardia: parabrezza molto avanzato, cofano cortissimo e soprattutto un’inedita versione con bicilindrico diesel abbinato a due motori elettrici. Un’ibrida ante-litteram che anticipava di decenni le discussioni sulla mobilità cittadina a basse emissioni.
I vertici Fiat, però, non se la sentirono di investire su un progetto tanto innovativo. Tra costi maggiori e una strategia già orientata a un restyling interno, a Giugiaro fu risposto un secco “no”. La Cinquecento, e poi la Seicento nel 1998, garantirono continuità di gamma senza rivoluzioni, grazie anche alla produzione stabile nello stabilimento di Tychy in Polonia.

Così nel 1993, Italdesign avviò contatti con Daewoo, allora quasi sconosciuta in Europa ma desiderosa di espandersi. La casa coreana adottò la Lucciola praticamente intatta: aggiunse dettagli tecnici minimi e nel 1998 la lanciò come Matiz.

Il successo fu immediato. Linea simpatica, cinque porte di serie, dimensioni ideali per le città e un prezzo concorrenziale. In dodici anni ne furono prodotti circa 2,5 milioni di esemplari, spesso anche sotto il marchio Chevrolet: numeri paragonabili alla somma di Cinquecento e Seicento, ma con una notorietà ben superiore.
La vicenda della Lucciola è un emblema di quanto il tempismo possa cambiare la storia di un progetto. Doveva essere la piccola Fiat del futuro, capace di rinnovare la tradizione della Panda e della Cinquecento; diventò invece la Matiz, icona della mobilità urbana globale e trampolino di lancio per Daewoo.

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