
Si è tenuto oggi, venerdì 24, nello Spazio Aci all’interno di Auto e Moto d’Epoca alla Fiera di Bologna, il talk dedicato alle case costruttrici e l’heritage. Presenti i responsabili dei programmi dedicati alle auto storiche e d’epoca dai principali produttori: Cristiano Bolzoni (Maserati Classiche), Giuliano Cassataro (Polo storico Lamborghini), Kevin Conti (Pagani Automobili), Fabio Menegon (Ferrari classiche), Alessandro Ravera (Stellantis Heritage).
La conferenza, moderata dal direttore di Aci Editore David Giudici e dal giornalista e storico dell’auto Marco di Pietro, ha esplorato il mondo dell’heritage secondo chi le automobili le ha prodotte, soffermandosi su quattro temi in particolare: l’utilità di questo tipo di programmi, l’autenticità, l’evoluzione generazionale nell’interesse verso le auto storiche e, infine, le auto esposte presso lo Spazio Aci.

Interessante la varietà di aspetti emersi dai singoli interventi, a partire dall’utilità dei programmi heritage per le case. Dal tramandare la tradizione di saperi e di utilità come sviluppo della tecnologia anche oltre l’automobile (Menegon di Ferrari), all’heritage come strumento con cui guardare al futuro (Bolzoni di Maserati), allo stimolo a conservare e valorizzare la propria storia (Cassataro di Lamborghini). Pagani e Stellantis hanno prerogative proprie in tal senso, per la relativa giovinezza del marchio nel primo caso e per il numero di marchi presenti nel gruppo, nel secondo. Il marchio modenese è appena entrato nel mondo delle storiche (la Zonda è del 1999) e in fabbrica lavora ancora il primo impiegato assunto. Stellantis spazia tra i marchi italiani, quelli francesi e quelli tedeschi; dunque, possiede molte anime che sono la ricchezza del gruppo e, dal punto di vista storico, una bella responsabilità anche nei confronti dell’azienda stessa.
Il tema dell’autenticità naturalmente è fondamentale per tutti. Chi può, come Ferrari, Lamborghini e Maserati, mette in campo l’ampiezza e la puntualità del proprio archivio, a volte dotato ancora di tutte le distinte di ogni esemplare prodotto, come nel caso del Tridente che ancora oggi può contare sulla presenza del mitico Ermanno Cozza, presente una volta la settimana in azienda. Ferrari ha una rete di concessionari e specialisti talmente capillare da poter certificare l’intera produzione composta di ben 360 modelli; Lamborghini tramite il Polo Storico restaura e certifica le proprie auto e può disporre anche di “chicche” come le lettere che Ferruccio scriveva e autografava per complimentarsi con il primo cliente di molte automobili prodotte; Pagani dal canto suo deve e può fare fronte anche alle problematiche legate alla lavorazione del carbonio, di cui sono fatte molte parti delle sue auto che sono ovviamente le più recenti; Stellantis è la sola che alle certificazioni (due: di origine e di autenticità) e quindi ai lavori di restauro, unisce la vendita di auto selezionate e restaurate (il programma “Reloaded by creators”.

La clientela di questi programmi si sta evolvendo, come il mercato nel suo complesso, verso le auto meno vecchie, quelle che si possono usare con maggiore facilità. In media la clientela, come per il mercato in genere, si divide tra persone mature e facoltose che possiedono o acquistano le auto che sognavano in gioventù, e giovani che viceversa hanno le automobili dei padri o dei nonni. “Nel nostro caso”, sostiene Bolzoni di Maserati “capita piuttosto spesso che chi acquista una Maserati d’epoca poi compra anche una moderna”; simile l’esperienza di Lamborghini, ma al Polo storico di Sant’Agata “non è raro che si presenti anche chi ha dopo aver sperimentato il piacere di una Huracan”, sostiene Cassataro, “si sia innamorato del marchio al punto di aver acquistato anche una Countach”.
Anche in questo caso l’Heritage Stellantis fa un po’ caso a sé, soprattutto con i marchi italiani: “l’amore per le Fiat, le Lancia, le Alfa Romeo e le Abarth”, ha detto Ravera, “molto spesso è tale che il proprietario spende cifre molte volte superiori al valore del veicolo per restaurare l’auto che era del padre o del nonno, o della propria giovinezza”.
Esposte allo spazio Aci alcune automobili di cui si è parlato in questa conferenza: Ferrari 365 GTB/4 del 1970, Lamborghini Diablo SE 6.0 del 2001, Maserati Mistral coupé del 1966, Pagani Zonda S del 2002.

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