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La Lancia Aprilia Berlinetta Touring “fuggita” in Svezia

di Redazione - 02/06/2024

La Lancia Aprilia Berlinetta Touring "fuggita" in Svezia

Testo di Marco Visani, fotografie Carrstudio e Archivio Famiglia Bianchi Anderloni

Lancia Aprilia Berlinetta Touring. Non siamo in Italia, ma circa 3000 chilometri più a nord, in una landa desolata al centro della Svezia, a quasi un giorno di macchina da Stoccolma. È qui che, in una tiepida giornata del maggio 2007, si gira la prima scena di questo “dietro le quinte”.

La Lancia Aprilia Berlinetta Touring "fuggita" in Svezia

Lorenzo Marzullo, collezionista e conoscitore di fino del mondo Touring Superleggera, ha avuto la soffiata che ogni barn finder sogna: da queste parti giace un’Aprilia berlinetta aerodinamica, opera appunto della carrozzeria milanese Touring. La ricognizione intorno alla vettura è scientifica: un’intera giornata a catalogare i pezzi uno per uno. Solo dopo avere constatato che non manca niente, viene staccato l’assegno.

Lancia Aprilia Berlinetta Touring dei reali svedesi

Nel capannone in cui ha appena ricoverato il proprio acquisto, Marzullo riceve la visita dell’amico Corrado Lopresto. Che s’innamora all’istante: è la classica macchina perfetta per la sua collezione. Quasi unica (ne hanno fatte due, in realtà, l’altra vive a sua volta in Nord Italia) e soprattutto con un pedigree importante, come le ricerche di “Lop” evidenzieranno ben presto: “È stata − ci dice − nella disponibilità della famiglia reale svedese, che probabilmente in omaggio ai propri colori l’aveva fatta verniciare di azzurro”.

La Lancia Aprilia Berlinetta Touring "fuggita" in Svezia

Marzullo non l’aveva comperata per rivenderla. Però condivide ogni passaggio del Lopresto-pensiero in termini di interventi conservativi, di rispetto dell’originalità e di lotta all’over-restoration (se non sapete cos’è, immaginate una di quelle classiche con i sedili in pelle lucida e tirata che nemmeno una Ferrari nuova ce li ha così). Accetta, dunque, la proposta: Corrado gliela acquista, e lui diventa − da proprietario che è stato per un istante − il consulente per il restauro. Insomma, non perde il gusto di spaccare il capello in quattro per capire con che filo stava su una cucitura.

Tempo di ricerche sulla Lancia Aprilia Berlinetta Touring

Il cantiere procede in direzioni parallele, con la teoria (lo studio delle fonti) che supporta la pratica (i lavori, eseguiti alla Autocolombo Laco di Bareggio). A sostenere la conoscenza storica provvedono Giovanni Bianchi Anderloni e Franco Ronchi, presidente e segretario del Registro Touring Superleggera, che forniscono informazioni dettagliate sulla vettura. “Come peraltro rivelano le targhette”, ci fa notare Corrado, “questa non è una Touring, bensì una… Turinga”.

La Lancia Aprilia Berlinetta Touring "fuggita" in Svezia

Essendo stata costruita nei primi mesi del 1945, era infatti ancora soggetta al divieto di utilizzare termini stranieri imposto dal regime fascista anni prima”. Non abbiamo certezze, ma è probabile che questa sia l’ultimo esemplare prodotto con il nome “storpiato”. Un indizio della sua destinazione scandinava è invece l’alloggiamento per la targa posteriore rettangolare e di piccolo formato, attenzione che certamente richiese alla carrozzeria milanese Luigi Fallai, importatore unico delle marche italiane per la Svezia negli anni 40.

La storia di una trasformazione

Il disegno a goccia venne adattato, con variazioni minime, alla piattaforma portante dell’Aprilia, al telaio separato dell’Alfa Romeo 6C 2500, ma anche alla meccanica dell’inglese Bristol, che acquistò dalla Touring il disegno e i diritti d’impiego del brevetto Superleggera. Da questo intreccio di competenze sarebbe nata, nel 1948, la Bristol 401 che infatti somiglia in modo impressionante alla “nostra” Lancia.

 

Proprio l’auto di questo servizio appare, fra l’altro, in controsterzo in un’immagine d’archivio scattata durante una gara sulla neve di fine anni 40, con la livrea bluette. Grattando sotto la crosta si è ben presto scoperto che, in realtà, l’Aprilia 439-11512 con motore 439-21091 e carrozzeria Touring 3033 era nata marrone castagna, nuance che è stata ripristinata nel corso del restauro, e che risulta essere tono-su-tono rispetto ai sedili, realizzati con un velluto di recupero in origine destinato all’abbigliamento (ci facevano i cappotti).

Lancia Aprilia Berlinetta Touring, restauro d’autore

Lopresto è particolarmente fiero della creatività con la quale ha affrontato il restauro della selleria, insieme a Francesco Marzullo, fratello di Lorenzo: “La sfida nella sfida, in questo progetto, è stata proprio la conservazione della stoffa, rimossa delicatamente a mano e recuperata con interventi di rammendo oltre che con l’integrazione di particelle di tessuto spruzzate e incollate anche con l’aiuto di una speciale vernice a base acquosa. È una novità assoluta nel campo del restauro, una tecnica che ho messo a punto io e alla quale nessuno aveva mai pensato prima”.

E poi c’è un elemento che varrebbe da solo il prezzo del biglietto: il disco, piazzato dietro il volante, perché gli strumenti sono a centro plancia, in cui, oltre al marchio della Touring, ne è riportato sul perimetro il motto: “Il peso è il nemico, la resistenza dell’aria è l’ostacolo”. Quasi a ricordare al guidatore: “Ti diamo l’occasione di guidare una macchina spettacolare”. Che poi uno lo sa già. Ma a trovarselo scritto così, con questo post-it d’antan e d’autore, come si fa a non sentire un brivido lungo la schiena?

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