Meteo incerto ed entusiasmo di protagonisti e spettatori, con le meravigliose Dolomiti sullo sfondo e autentici, pregiati pezzi di storia su quattro ruote al centro della scena: si potrebbe riassumere così la tre giorni di Coppa d’Oro delle Dolomiti. Sprazzi di sole caldissimo si sono alternati a scrosci di pioggia più o meno violenti: nulla in grado di smorzare l’entusiasmo dei 96 equipaggi e nemmeno quello dei tanti turisti a bordo strada, con lo smartphone d’ordinanza in mano per scattare foto e selfie.
La Coppa d’Oro delle Dolomiti, organizzata dall’Automobile Club di Belluno e dall’Automobile Club d’Italia, con la collaborazione del Club ACI Storico e ACI Sport, si è svolto dal 20 al 23 luglio e ha visto impegnati 96 equipaggi provenienti da ben 9 nazioni differenti tra cui Belgio, Germania, Olanda fino a Paesi extraeuropei come il Giappone, l’Argentina e gli Stati Uniti d’America. Ai blocchi di partenza undici top driver, tra cui i primi 6 regolaristi della classifica del Campionato Italiano Grandi Eventi.
In un quadro di così alto pregio, dal punto di vista paesaggistico e dei piloti, le auto non sono state certo da meno: modelli anteguerra come le due Lancia Lambda Casaro, una del 1927 e una del 1929; una Bugatti 37 A del 1927; una Bugatti 51 Grand Prix del 1932; un’Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929; una Lagonda M45 T8 Tourer e una Bentley 3 Litre del 1925.
Quanto ai risultati agonistici, si è avuta l’ennesima dimostrazione dell’alto livello dei concorrenti, con i primi che, ancora a metà dell’ultima tappa, erano vicinissimi. A spuntarla è stato l’equipaggio composto da Mario Passanante e Alessandro Molgora su Fiat 508 C del 1937. Con loro sul podio Alberto Aliverti / Stefano Valente su Alfa Romeo 6C 1750 Ss Zagato del 1929, secondi, e Marco Gaggioli / Andrea Pierini su Fiat 508 C del 1937, terzi. Al quarto posto Patron / “Clarke” su Bentley 3 Litre del 191925, seguiti da Fontanella / Covelli su Lancia Lambda Casaro del 1927. Dal sesto al decimo posto, nell’ordine: Loperfido / Corneliani; Di Pietra / Di Pietra; Bisi / Cattivelli; Belotti / Plebani; Sisti / Gualandi.
Nella categoria Legend, vincono Prandelli / Pasotti (Porsche 911 Carrera Cabriolet del 1986), davanti a Segale / Segale (Ferrari 328 GTS) e a Colombo Guerrucci (Porsche 911 2.7 Targa). La categoria Tributo ha visto invece l’affermazione di Mozzi / Bianca su Ferrari 458 Spider, seguiti da Vergamini / Fabrizi su Ferrari 488 GTB e Sangiovanni / Sangiovanni su Ferrari Roma.
La Coppa d’Oro delle Dolomiti non è stata solo gara di regolarità ma anche Concorso d’eleganza itinerante con le vetture in passerella per 510 chilometri. Alla fine ha vinto la Maserati A6GCS del 1955 di Olindo Deserti; damigelle d’onore l’ Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929 di Stefano Valente, e l’AC Bristol del 1960 di Pier Luigi Fontana.
“Ci tenevo moltissimo a questa gara. Non solo perché mi permette di allungare nella classifica del Campionato Italiano Grandi Eventi di ACI Storico. Ci tenevo perché la reputo una degli eventi motoristici storici più avvincenti e spettacolari dell’intero panorama nazionale. Il tutto in un contesto come quello delle Dolomiti che è unico, non ha eguali- ha affermato Passanante – Gli organizzatori avevano annunciato novità tecniche e queste hanno soddisfatto in pieno le nostre esigenze. In altre parole hanno ascoltato i consigli di noi piloti. Ne è scaturita una gara fantastica, ricca di colpi di scena, avvincente ma che comunque ci ha permesso di ammirare questi incredibili panorami.
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