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Coppa d’Oro delle Dolomiti, il prologo

di Marco Triulzi - 19/07/2024

Siamo arrivati a Cortina d’Ampezzo nel tardo pomeriggio, mentre le verifiche delle vetture partecipanti94 tra classiche, youngtimer e supercar moderne – stavano giungendo al termine nel garage del Grand Hotel Savoia. Da qui, le auto si sono dirette verso la linea di partenza. Alle 18, nella centralissima Corso Italia, partiva il prologo della Coppa d’Oro delle Dolomiti.

Qualche commento prima della partenza

Prima della partenza, alcuni piloti hanno espresso le loro impressioni. Tra questi, i grandi favoriti e campioni in carica del Campionato Italiano Grandi Eventi (CIGE), Mario Passante e Alessandro Molgora: “Siamo tornati con grande piacere. L’anno scorso abbiamo vinto e cercheremo di fare bene anche quest’anno. Inoltre, i paesaggi e i percorsi sono incantevoli e sono un motivo in più per partecipare a questo evento”. Guidano l’infaticabile Fiat 508 C, vincitrice di tante sfide di regolarità, che Passante ci tenuto a sottolineare essere “una “macchina estremamente affidabile con cui ho un particolare feeling, conoscendo a memoria la sua risposta nei diversi contesti di gara”.

Sulla linea di partenza abbiamo intercettato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, che è arrivato dopo un’altra corsa a causa di un ritardo aereo. “Sono contento di essere arrivato tre minuti prima della partenza, perché l’aereo ha fatto due ore di ritardo. Quindi la mia prima gara è stata arrivare in orario. Adesso comincia la seconda, speriamo che vada bene,” ha detto sorridendo, seduto al volante di una splendida Lancia Aurelia B24 del 1957, rossa fiammante, con accanto Susanna Serri.

I primi 45 km sotto le Tre Cime di Lavaredo

Le auto si allineano in due colonne, pronte a partire per i primi 45 km di gara. Gli equipaggi hanno affrontato 18 prove cronometrate e una prova di media, un primo banco di prova per saggiare il terreno della lunga competizione di regolarità. Il percorso è un antipasto suggestivo di ciò che ci attenderà nei prossimi due giorni di gara.  La strada si è fatta sempre più bella salendo al passo Cimabanche. Valicato il passo incontriamo una prima vittima della salita: una Fiat 124 Spider del 1968 a lato strada ferma per un guasto alla pompa della benzina. Un problema prontamente risolto dall’assistenza. Così  l’equipaggio americano di Darnell e John Fatigati è potuto ripartire.  Viriamo verso il lago Misurina dove si rispecchiavano le Tre Cime di Lavaredo al crepuscolo. Le ultime prove si concentrano sulla salita e la discesa al Passo Tre Croci, dopo le quali segue un’ultima prova di media prima di ridiscendere a Cortina.

Passanante e Molgora conquistano il prologo

Come previsto, Mario Passanante e Alessandro Molgora su Fiat 508 della Franciacorta Motori sono in testa alla classifica provvisoria. Tuttavia, la lotta per il podio è serrata: il distacco tra il primo e il terzo è di sole 17 penalità. Subito dietro, Luca Patron e Steve Clark, a bordo della maestosa Bentley 3 Litre del 1925, la vettura più anziana tra le iscritte alla gara. Prima della partenza, i due avevano dichiarato: “Un’auto molto pesante, fisicamente stancante, ma la Bentley non subisce fatica rispetto alle altre macchine e non presenta cali di prestazioni dall’inizio alla fine di gara.” Al terzo posto provvisorio si piazzano Diana ed Alberto Carrotta al volante di un’altra Fiat 508 C.

Nella categoria Legend, riservata alle vetture immatricolate tra il 1972 e il 1990, i primi classificati dopo i primi 45 km di prologo sono Riccardo Roversi e Sara Migliori su Mercedes 450 SL della Brescia Corse. Nella categoria Tributo, che include le GT immatricolate dopo il 1991, la prima posizione provvisoria è occupata da Amedeo Fulline e Andrea Meloni su Porsche 911 Turbo.

I dettagli del percorso e della classifica di gara li trovate sul sito della Coppa d’Oro delle Dolomiti.

Domani (per voi che ci leggete oggi) ci attende la tappa più lunga della Coppa d’Oro delle Dolomiti, ben 276,6 km tra le Valli di Fassa, d’Ega, d’Adige, Val di Fiemme e dove raggiungeremo le meravigliose Dolomiti del Sella e del Passolungo.

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