Testo di Andrea Nicoli
Si chiama Frontera ma dimenticatevi la fuoristrada di casa Opel che dal 1991 al 2003 ha riscosso un certo successo tra gli amanti del fuoristrada. La nuova Frontera è una Crossover pratica e funzionale lunga 4,38 metri che si inserisce perfettamente a metà strada nella moderna gamma Opel composta dalla recente Mokka (4,15 m) e la futura Grandland di 4,65 metri.
Il debutto è previsto nella seconda metà dell’anno, proposta con due tipologie di propulsore: elettrico con un’autonomia di circa 400 km o con un sistema ibrido sulla base di un motore a benzina e un elettrico a 48 volt, proposto con due livelli di potenza a partire da 100 kW.
La nuova firma di Opel nata con Mokka e proseguita con Astra è chiaramente identificabile con il frontale ribattezzato Vizor. Una fascia longitudinale di plastica fumé che integra alle estremità i fari a Led a “L”. Su Frontera debutta il nuovo logo della Casa tedesca, il famoso lampo o blitz ora più stilizzato nel suo andamento. Le fiancate sono squadrate e spiccano ampi passaruota bombati in stile Jeep, con dei pratici codolini protettivi in plastica scura, come sempre di colore nero sono i caratteri della scritta del modello alla base del portellone posteriore o l’eventuale tetto in contrasto.
Sempre nella fiancata troviamo un ampio montante posteriore e una nervatura che prosegue sul portellone integrando una delle file di fari al LED disposti su due livelli. Ampio l’accesso al bagagliaio come si conviene per questo genere di auto ma con una soglia di carico decisamente alta. All’estremità inferiore una protezione in plastica di color alluminio che fa un po’ off-road.
Non si spreca nessun centimetro nell’abitacolo della Frontera a partire dalla plancia poco invasiva e con uno sviluppo lineare. Il minimo ingombro è garantito da un piano rastremato che supporta due ampi display da 10” cadauno, che offrono un ampio sistema di infotainment multimediale.
Sugli allestimenti di base le dimensioni del visore centrale sono ridotte ma è possibile integrare le funzioni del nostro smartphone collegandolo attraverso un app dedicata che dialoga con la vettura. Il tutto comandato attraverso i tasti sul volante che ha una forma rastremata in basso e in alto. Sempre nell’0ttica di liberare spazio la piccola leva che seleziona il cambio automatico è nella consolle centrale.
Questa prevede un ampio spazio centrale e la flessibilità garantita da due scomparti a volume variabile regolati da una fascia elastica. Inoltre la ricarica del telefonino passa attraverso un caricabatterie wireless raffreddato mentre le porte due porte USB sono quattro, due all’anteriore e due al posteriore.
Opel da anni si conferma decisamente attenta nella configurazione dei propri sedili che, nei modelli più importanti passano la certificazione di un ente di controllo esterno. Nel caso della Frontera gli anteriori offrono la funzione brevettata Intelli-Seat, una semplice ma geniale fessura centrale che evita la pressione sul coccige garantendo il miglior comfort dopo ore di seduta.
Lo schienale offre poi un moderato contenimento e la posizione di guida come quella degli occupanti è rialzata e permette una buona estensione delle gambe. In termini di flessibilità i sedili posteriori sono frazionati 60:40% e in posizione normale offrono circa 460 litri di spazio per il carico, che possono diventare 1.600 con i sedili abbattuti. Un secondo piano di carico removibile è di serie.
Al momento del suo debutto a cavallo dell’estate, si potrà scegliere tra una motorizzazione completamente elettrica, con un’autonomia di circa 400 km, o un motore a benzina affiancato dall’ibrido a 48 volt. In questo caso con due livelli di potenza a partire da 100 kW. In attesa di poter provare la nuova vettura, gli ingegneri della Casa tedesca che ci hanno accompagnato alla prima visione garantiscono caratteristiche di guida tipiche di Opel, cioè un assetto sostenuto e un volante diretto con un angolo di sterzo contenuto.
Per i prezzi di Opel Frontera è ancora presto dare dei numeri precisi, ci sbilanciamo con un’ipotesi a partire da 31-33.000 euro come alcune vetture dello stesso gruppo di appartenenza.
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