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Il codice estetico della Lamborghini: i 20 anni del Centro Stile

di Redazione - 06/10/2025

Ottobre 2025 segna il ventesimo anniversario del Centro Stile Lamborghini, un reparto che ha contribuito a decretare il successo della Casa di Sant’Agata Bolognese. Nato come primo dipartimento interno di design tra i costruttori di super sportive, negli anni ha rappresentato una svolta strategica per il marchio, centralizzando la creazione stilistica di ogni modello; dai concept alle edizioni limitate fino alle one-off.

Le origini di un’identità forte

Nella visione di Ferruccio Lamborghini le supercar della Casa dovevano avere un design distintivo. Modelli come la Miura e la Countach, che nascono dalla matita di Marcello Gandini per Bertone, presentavano uno stile di forte rottura rispetto alla concorrenza e anticipavano già le direttrici di un linguaggio stilistico audace.

Dalla creazione alla codifica del design Lamborghini

L’internalizzazione del design inizia nel 1998 con l’acquisizione della Lamborghini da parte di Audi e con Luc Donckerwolke, che definisce un primo linguaggio fatto di forme muscolari e linee tese. Nascono la Murciélago (2002) e la Gallardo (2004), prime espressioni del nuovo corso stilistico.

All’inizio degli anni Duemila Walter de’Silva, allora responsabile del design di gruppo Audi, propose al board di Audi e Lamborghini di istituire un Centro Stile interno per la Casa italiana di super sportive. Il nuovo Centro Stile fu annunciato nel 2003 diventando pienamente operativo nel 2005.

Nel 2006 l’italiano Filippo Perini fu promosso a capo del dipartimento, dopo essere stato responsabile del design esterno Lamborghini. Sotto la sua guida arrivarono modelli iconici come Reventón, Aventador, Huracán e diversi concept che hanno contribuito a definire i codici estetici della Casa.

Le fasi chiave dell’evoluzione

Il Centro si distingue per la produzione di serie ma anche per la capacità di innovare attraverso edizioni speciali e concept radicali. Reventón, Sesto Elemento, Veneno, Asterion, Estoque, sono esempi di come il design Lamborghini abbia esplorato nuove forme, pur restando coerente con la sua identità.

Nel tempo, sono stati introdotti elementi ricorrenti come il motivo esagonale, il tema della Y, superfici cristalline e ispirazioni aeronautiche, che oggi rappresentano la cifra stilistica riconoscibile del Toro.

L’era Mitja Borkert: tra elettrificazione e visione aeronautica

Dal 2016, con Mitja Borkert alla direzione, il Centro Stile si amplia, assume dimensione internazionale e affronta le sfide della transizione energetica. Vengono lanciati progetti come il concept elettrico Terzo Millennio (in collaborazione con il MIT), la Sián, la Countach LPI 800-4 e la Revuelto.

Nato nella Germania dell’Est e proveniente da Porsche, Borkert ha seguito l’evoluzione di modelli come Aventador S e SVJ, Huracán Performante e ha avuto il compito di finalizzare il design della Urus, il super suv presentato nel 2017 come terza linea di prodotto.

Con Borkert vengono introdotti concetti aerodinamici inediti e soluzioni ibride, con un approccio ispirato al mondo dei jet.

Lamborghini, oltre l’auto

Il design Lamborghini è stato esteso ad ambiti extra-Automotive: nautica, architettura, moda e oggetti hi-tech. Il Centro Stile in questi anni si è evoluto muovendosi verso un’integrazione sempre più stretta con la tecnologia. Stampa 3D, CAD avanzati e intelligenza artificiale sono strumenti che vengono ormai utilizzati nel processo creativo.

“Ogni direttore del design ha la propria visione: Perini era orientato al digitale, io amo i modelli fisici. Ma l’evoluzione degli ultimi vent’anni ci insegna che dobbiamo restare aperti alle innovazioni dei prossimi venti. L’IA potrà aiutarci a generare idee e visualizzazioni, ma la decisione finale resterà sempre umana. Lo spirito del Centro Stile è mantenere viva la curiosità e mettere continuamente in discussione lo status quo”, ha dichiarato Mitja Borkert.

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