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Quella Ferrari 250 GTE della Polizia che non si può vendere

di Redazione - 06/05/2024

Vendere o non vendere? Se pensavate che ciascuno fosse libero di fare come gli pare, la risposta è che dipende da che auto possedete. Come dimostra il caso della Ferrari 250 GTE della Polizia dello Stato, da qualche anno nelle mani di un appassionato collezionista, il notaio bresciano Luigi Zampaglione. Il quale sarebbe intenzionato a venderla, se non fosse che a cambiare i suoi piani è stato il Ministero della Cultura.

Ma perché?

La vettura oggetto della querelle è una delle due Ferrari 250 GTE (l’unica sopravvissuta) che è stata in servizio presso la polizia italiana negli anni ’60. Al di là dell’oggetto e del meraviglioso V12 di cui è provvista (frazionamento che proprio in questi giorni è tornato a far parlare in quel di Maranello) sono tutti gli aneddoti e le vicende che ruotano attorno ad essa ad alimentarne il mito. Passata anche tra le mani del famoso Maresciallo Spadafora è diventata, a modo suo, simbolo della Dolce Vita romana.

Un veicolo storico anche per la storia che ha da raccontare, sottoposto quindi a tutta una serie di vincoli (come l’impossibilità di partecipare a manifestazioni sportive o essere guidato all’estero). Così il Tar di Brescia ha deciso di sancire in modo “indelebile” la natura dell’oggetto e la sua rilevanza a livello nazionale. E pertanto l’auto non può essere venduta all’estero.

La pantera che fine fa?

Al momento non va da nessuna parte (all’estero), ma rimane nelle mani del suo legittimo proprietario, ovvero il notaio bresciano Luigi Zampaglione. Che ha raccontato al Corriere della Sera di aver acquistato la vettura per 600mila euro e che prima di lui era di proprietà di due fratelli collezionisti di Rimini, che l’avevano acquistata per l’equivalente di 200 euro.

La classificazione della Ferrari 250 GTE come bene culturale ha portato al conflitto di cui sopra, che ha impedito la vendita dell’auto senza l’autorizzazione governativa. La sua trasformazione da veicolo di servizio a bene culturale solleva importanti questioni riguardanti la conservazione del patrimonio automobilistico e la gestione dei beni storici. Zampaglione, sempre parlando con il Corriere della Sera, auspica ad un intervento della stessa Ferrari: “Con la Casa di Maranello, se ci fosse la disponibilità, si potrebbe anche pensare ad uno scambio con un’altra auto storica”. Ma per il momento la 250 GTE rimane al suo posto.

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