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AutomotiveForum, Green Deal e Lanterne Rosse a Milano

di Paolo Matteo Cozzi - 29/10/2024

Il mercato dell’auto continua a rallentare. I dati diffusi dal Ministero dei Trasporti mostrano un ulteriore contrazione delle immatricolazioni a settembre, con un calo del 10,75% rispetto al 2023. Questo trend conferma le difficoltà del settore automotive italiano, che continua a fare i conti con una serie di fattori sfavorevoli, a cominciare dal mancato decollo del mercato dei veicoli elettrici (la quota è ancora al 4%, ma era attesa la doppia cifra) e dall’offensiva dell’industria cinese con le sue politiche espansionistiche prezzi calmierati.

Green deal e (eventuali) opportunità legate all’arrivo sempre più consistente di marchi cinesi sono infatti i principali temi al centro dei lavori dell’evento #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore promosso dal direttore di ACI Radio Pierluigi Bonora. Il talk show ha visto confrontarsi esperti e manager del settore automotive sulle opportunità di sviluppo aperte dall’arrivo delle vetture elettriche sul mercato europeo.

Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha aperto i lavori collegato da Roma, ricordando che: “Per una vera ed efficace decarbonizzazione in Europa vanno superati gli interessi nazionali. Siamo aperti agli investimenti dei produttori di auto cinesi in Italia. Dal prossimo decennio puntiamo ad avere energia dal nucleare anche in Italia”.

Green Deal: una salvezza del Pianeta, anzi no, inutile e dannoso per la competitività.

Di Green Deal e della sua possibile (auspicabile?) revisione si è parlato nel talk moderato dal giornalista Marco Marelli, fra auspici e preoccupazioni del mondo automotive italiano per il nuovo Green Deal che si andrà delineando nel corso del secondo mandato di Ursula von der Leyen al vertice della Commissione UE.

Geronimo La Russa, Vice Presidente ACI e Presidente Automobile Club Milano, ha sottolineato: L’Italia si è fatta promotrice in Europa di un nuovo Green Deal e dobbiamo sperare che sia molto diverso da quanto visto finora. Senza un cambiamento di rotta siamo condannati a una decrescita poco felice. Il consumatore è oggi fortemente confuso e disorientato al momento dell’acquisto. Va invertita la rotta, serve neutralità tecnologica. Nonostante politiche spesso ostili anche da parte delle amministrazioni locali, continuiamo a registrare un forte desiderio di mobilità su quattro ruote”.

Sul tema delle politiche ambientaliste si sono concentrati anche Camillo Piazza (fondatore dei Verdi) e l’editorialista Andrea Taschini, nel faccia a faccia guidato dal giornalista Umberto Zapelloni.

Camillo Piazza, Presidente di Class Onlus e Fondatore del Partito dei Verdi: “L’Italia oggi non ha un peso specifico nelle decisioni in Europa. Costruire un’auto elettrica costa molto meno che produrne una con motore termico, ma in Europa costa il 6’% in più. I dazi non serviranno a nulla. Non fossilizziamo il dibattito su auto elettriche o non elettriche”.

In totale antitesi Andrea Taschini, Manager automotive ed editorialista: “Il Green Deal europeo è una grande burla. Avrebbe senso se lo facesse l’Asia, che rappresenta il 64% delle emissioni a livello mondiale. L’Europa è il Paese meno competitivo, l’energia costa il 158% in più. Oggi siamo su un binario morto. Tutto il Green Deal, dai pannelli solari alle pale eoliche, è basato su prodotti che arrivano dalla Cina”.

Cinesi d’Italia, cinesi in Italia: le opportunità “dell’invasione asiatica”

Durante il talk dedicato alla Cina e ai suoi prodotti, sono stati condivisi piani, obiettivi, strategie dei colossi cinesi che già operano in Italia, direttamente o perché importati da imprenditori che hanno scommesso sui brand emergenti per dare continuità alla filiera automotive, sempre più orfana di identità industriali locali.

Sul tema dei mezzi pesanti è intervenuto Massimo Artusi, Presidente di Federauto: “Ci sono già oggi diverse proposte di camion cinesi di buona qualità (anche in termini di sicurezza) sul mercato europeo. Nei prossimi anni l’offerta in questo campo tenderà a crescere. Una storia diversa riguarda poi l’industria dei pullman elettrici su cui gli asiatici hanno scommesso molti anni fa: per questo tipo di segmento di mercato la tecnologia elettrica può essere particolarmente efficace”.

Paolo Daniele Cirelli, Presidente di Cirelli Motor Company, ha osservato: “Importiamo automobili da grandi costruttori cinesi, abbiamo una rete di 35 concessionari che puntano a introdurre questi modelli all’avanguardia sul mercato. Seguiamo il complesso processo di omologazione di questi mezzi sul mercato europeo, nel rispetto di numerose normative che in alcuni casi comportano piccole modifiche delle vetture. Il cliente finale inizia ad apprezzare queste auto. Le linee cinesi sono sempre più simili a quelle europee, proponendo un rapporto qualità/prezzo particolarmente vantaggioso per il cliente”.

Francesco Cremonesi, Direttore della Comunicazione di Omoda Jaecoo Italia (Gruppo Chery): “La disponibilità tecnologica del gruppo Chery è completa, il punto è che per incrementare la penetrazione nel mercato la soluzione è quella di partire con prodotti a benzina, implementando poi nel tempo l’offerta. Sono certo che il tema dei dazi può essere un ostacolo temporale, ma non in un programma a lungo periodo. Per il posizionamento di impianti produttivi, e non solo, in Italia, si pensa a un polo che si aggiunga a quello spagnolo, ma bisogna vedere l’andamento del mercato. Ci sono dialoghi con il nostro Governo e forse ci sarà in Italia un R&D Center dedicato allo stile”.

La parola è poi passata a Bruno Giovanni Mafrici, CEO di Car Mobility srl e CEO di DF Italia: “A dicembre contiamo di arrivare a una rete di 45 concessionari, anche grazie a partnership con primari dealer sul territorio nazionale. Stiamo lavorando molto per creare un centro ricambi tra Torino e Milano che rifornisca più Paesi. Il post vendita ha infatti un ruolo essenziale per una maggiore diffusione di questi veicoli. I marchi cinesi hanno appreso molto bene come si fanno le auto e oggi presentano un prodotto di elevata qualità con un’ottima tecnologia”.

Elisabetta Rezzani, Responsabile Ufficio Stampa Eurasia, ha poi segnalato: “Abbiamo rapporti consolidati con i costruttori cinesi, avendo scommesso molti anni fa su questo mercato. Proponiamo vetture a prezzi molto vantaggiosi che attirano la clientela, anche grazie a una tecnologia a bordo particolarmente avanzata. A breve arriveranno e lanceremo sul mercato nuovi modelli”.

La conclusione dei lavori con il ministro Urso

Il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso è intervenuto a conclusione dei lavori, affermando: “Questa edizione del #FORUMAutoMotive è propizia per fare il punto sulla sostenibilità ecologica del comparto, per superare i pregiudizi ideologici, togliere i paraocchi e guardare la realtà sotto gli occhi di tutti. Le scelte fatte finora hanno privilegiato gli obiettivi ambientali disaccoppiandoli, però, dallo sviluppo industriale e dalla tenuta sociale, altrettanto fondamentali. Queste scelte si sono rivelate inadeguate e irrealizzabili. I dati lo testimoniano. La crisi del settore automotive è deflagrata negli ultimi mesi. Noi abbiamo chiesto un cambio di rotta immediato verso un modello che ci espone alla concorrenza sempre più agguerrita dei marchi cinesi. C’è il rischio che, con le multe a carico delle Case europee, fino a oltre 15 miliardi di euro per chi non rientra negli obiettivi di riduzione della CO2, si renderà ancora più complicato recuperare il terreno perso nella competizione con i player asiatici”.

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