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La Mercedes 190 di Ayrton Senna va all’asta

di Redazione - 25/08/2025

Testo di Maurizio Bertera

Non è raro che le vetture appartenute ai grandi campioni, ancora di più se sono scomparsi, vengano battute all’asta per cifre importanti. Però, nel caso della Mercedes 190 E 2.3-16 di Ayrton Senna c’è una storia davvero particolare ed è soprattutto per questo che RM Sotheby’s, la mitica casa d’aste londinese, nella sessione del Primo novembre intende partire da una base di 255.000 euro, ma se ne aspetta almeno 290.000.

L’auto nasce già importante: l’8 dicembre 1982 viene presentata come la berlina compatta che intende cambiare il segmento, sia per il design (firmato da Bruno Sacco) sia per le innovazioni tecnologiche. La serie, ribattezzata dal pubblico ‘190’ o ‘Baby-Benz’, debutta con due modelli di benzina quattro cilindri: 190 è il nome assegnato alla versione a carburatore che inizialmente vanta 90 cv di potenza mentre la 190 E a iniezione ne eroga 122 cv. E’ un successo incredibile che spingerà la produzione della W201 – il nome del progetto per i tecnici della Casa tedesca – sino al 1993.

La Race of Champions

La punta di diamante della gamma è la 190 E 2.3-16 da 185 cv che consegue una serie di successi già prima della sua presentazione nell’autunno 1983: sul circuito di Nardò, tre prototipi stabiliscono infatti diversi record mondiali sulla lunga distanza (25.000 km, 25.000 miglia e 50.000 km) con velocità medie di quasi 250 km/h.

Poi si decide di creare un grande evento per l’inaugurazione del nuovo Nürburgring: il 12 maggio 1984, 20 piloti consacrano il circuito con una gara al volante della nuova vettura, in configurazione specifica. Ci sono big quali Niki Lauda, Alain Prost e Carlos Reutemann. Ma a vincere l’ inedita Race of Champions è un taciturno brasiliano di 24 anni – Ayrton Senna da Silva – che aveva iniziato a correre solo poche settimane prima in F.1, con la Toleman. In condizioni di pioggia, stupì tutti: subito terzo, portò la sua vettura color Smoke Silver Metallic al traguardo davanti a Lauda e Prost. Un trionfo a sorpresa che convinse il brasiliano a voler possedere una 190 tutta sua.

Fece 45mila km

L’auto fu ordinata direttamente in fabbrica nel 1985. Senna la ritirò a Stoccarda insieme al connazionale Mauricio Gugelmin, guidandola fino alla sua residenza di Esher, in Inghilterra. La vettura con la stessa verniciatura di quella vittoriosa e con interni in pelle nera è ancora oggi accompagnata dalla documentazione originale che certifica l’acquisto da parte del pilota di San Paolo. Senna la guidò per due anni, accumulando poco meno di 45.000 km, prima di venderla nel 1987 in previsione del trasferimento a Monaco e del passaggio alla scuderia McLaren.

Negli anni successivi la 190 cambiò pochi proprietari, tra cui l’attuale, che la acquistò nel 1996 e la portò con sé in Australia nel 2004. Oggi l’auto, messa all’asta, conta poco meno di 250mila km e conserva dettagli unici, come la firma di Niki Lauda apposta sul vano motore in occasione del Gran Premio d’Australia 2016. Ma è il fatto che l’abbia guidata il Mito a fare la differenza.

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