
Gli ordini languono e la conseguenza diretta è che Stellantis anticipa le ferie estive dello stabilimento di Cassino, che chiuderà i battenti già il prossimo 25 luglio. Si tratta di una settimana di anticipo rispetto al consueto stop estivo. Secondo fonti sindacali interne allo stabilimento, la ripartenza, prevista per il 18 agosto, non avverrà prima di settembre. Stando a quanto riportato da TorinoCronaca, già oggi 23 luglio si sono fermate i reparti di lastratura e verniciatura, con il montaggio che dovrebbe continuare per solo un giorno.
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La notizia della chiusura anticipata dell’impianto di Cassino non stupisce poiché, come abbiamo visto in QUESTO articolo, nel primo semestre 2025 sono state assemblate solo 10.500 vetture, con un -34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le auto prodotte a Cassino sono Alfa Romeo Giulia (26%), Stelvio (49%) e Maserati Grecale (25%). Operativo su un solo turno dal 2021, la fabbrica ha avuto oltre 50 giorni di fermo, con circa 700 lavoratori coinvolti nel contratto di solidarietà.
Con il ritardo dell’uscita della nuova Stelvio a data da destinarsi, le uniche certezze per Cassino si chiamano Giulia, Stelvio e Maserati Grecale, modelli che rimarranno sulla linea di assemblaggio fino al 2027-2028. La domanda che sorge spontanea è la seguente: con quali volumi? Posto che arriveranno sicuramente delle versioni speciali, ad oggi è complesso ipotizzare un futuro roseo per lo stabilimento.
Il nuovo Ceo Antonio Filosa dovrà cercare di sbrogliare l’intricata matassa del ritardo della nuova generazione della Stelvio ingegnerizzata sulla piattaforma STLA Large. Gli ingegneri di Stellantis avrebbero incontrato delle difficoltà per adattare questo pianale ai motori ibridi plug-in. La nuova Stelvio inizialmente doveva essere elettrica, ma i vertici del Gruppo hanno deciso di cambiare la strategia a causa della trascurabile quota di mercato delle auto a corrente in Europa.

Il contesto di Cassino resta incerto e preoccupante e le soluzioni non sembrano essere così immediate. Filosa è chiamato a trovare una soluzione che possa alimentare le speranze dei lavoratori, esattamente come è recentemente avvenuto per lo stabilimento di Mirafiori da dove uscirà la 500 ibrida, nata sulle “ceneri” della controparte a corrente.
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