
Il contachilometri della prima tappa ha segnato 276,6 km. Una distanza ancora più impegnativa perché su un percorso ricco di curve, tornanti, salite e discese ripide. Lo scenario perfetto per chi vuole divertirsi alla guida. Ma anche il campo di battaglia più duro per le auto storiche che vengono sollecitate a più riprese. Infatti questa prima tappa ha mietuto le sue vittime, stravolgendo la prima classifica provvisoria del prologo. E i distacchi si sono assottigliati lasciando la sfida ancora aperta per la seconda tappa.

Da Cortina d’Ampezzo seguiamo la carovana che si dirige verso il primo valico della giornata, il passo Falzarego, lambendo il confine con il Trentino-Alto Adige. Subito si è immersi nell’atmosfera magica delle Dolomiti, del picco del Tofane e del Lagazuoi. Qui seguiamo il percorso segnalato sul roadbook che ci porta verso sud. Raggiungiamo Alleghe sotto lo sguardo imperturbabile del picco Civetta e, dopo aver passato il borgo di Falcade, su verso l’impegnativa salita al Passo Valles. Qui la prima e grande sorpresa, in negativo, della giornata di gara. La Bentley 3 Litre, l’anziana del gruppo, classe 1925 non ce l’ha fatta. Un guasto alla pompa della benzina l’ha costretta al ritiro anticipato dalla gara quando era in cima alla classifica. Ancora una volta (purtroppo la sua auto non è prima a sorprese del genere) il povero Luca Patron e il suo navigatore “Steve Clark” devono abbandonare anzitempo la competizione. Ma la gara degli altri continua e i ritmi si fanno serrati. I secondi tra i primi si assottigliano con Passanante e Molgora che mantengono la testa della gara. Il percorso dopo Predazzo segue verso Moena e la Val di Fiemme per immettersi nell’ampia e afosa Val d’Adige.

Dopo una veloce sosta pranzo a Caldaro in Val di Non si riprende la marcia in direzione Bolzano. Riusciamo presto a sottrarci dalla calura della piana bolzanese imboccando la Val d’Ega e la Val di Fassa chiuse tra le cime del Gruppo de Latemar da una parte e il Catenaccio dall’altra. L’itinerario tra le vette più belle delle Dolomiti altotesine inizia qui, con le acque limpide e scure del Lago di Carezza a farci da benevenuto. Purtroppo inizia anche al pioggia a intermittenza che costringe gli equipaggi con le auto scoperte chi a tirare su la capote chi a coprirsi alla belle e meglio con foulard o cappelli. Da Canazei inizia la lunga salita serpentosa verso il Passo Sella dove si apre un panorama vasto e meraviglioso sul Sasso Piatto e Sassolungo. Qui vediamo passare le ultime della carovana, le splendide GT, Ferrari 488 Pista, una Porsche GT3 Touring e tante altre…
Gli ultimi km, ancora molti per la verità, ci portano a valicare il Passo Gardena sino a Corvara in Badia, e i passi Valparola e di nuovo Falzarego per giungere finalmente nel tardo pomeriggio sul traguardo di Corso Italia a Cortina d’Ampezzo.

La Bentley purtroppo non è stata la sola vittima di questa prima tappa. Anche la Bugatti 51 Grand Prix del 1932 è costretta a ritirarsi. Qui per un problema ancora più grave: la rottura di un supporto del telaio e, nel caso in cui avesse continuato la corsa, ci sarebbe stato il rischio di rompere anche il differenziale…
Ma veniamo alla classifica provvisoria di questa tappa. Le soprese, come vi anticipavo, non sono finite. Passanante e Molgora e l’equipaggio dei Di Pietra, Giuseppe e Francesco, arrivano al traguardo con gli stessi 152 punti di penalità. Ma i primi mantengono la prima posizione, con un punteggio parziale di 208,24 punti, grazie al miglior coefficiente della loro Fiat 508 C del 1937, un anno più vecchia della 508 C dei Di Pietra che guadagna così 209,76 punti. Passanante ha riconosciuto che gli “avversari sono molto coriacei quindi occorre mantenere la massima concentrazione nel tentativo di fare meno errori possibile”.
Dietro di loro a 218,04 punti la coppia Diana – Carrotta su un’altra Fiat 508 C del 1938. Moceri e Dicembre sulla loro Lancia Ardea del 1941 hanno recuperato diverse posizioni riuscendo a salire in quarta posizione con 228,42 punti.

Tra le Legend, guidano la classifica Gianluigi e Federico Smussi su Mercedes CE 300, mentre nella classifica delle GT Tributo stanno dominando letteralmente Giordano Mozzi e Stefania Biacca a bordo della loro Ferrari 458 Spider.
Potete trovare la classifica finale e il percorso dettagliato della gara sul sito ufficiale della Coppa d’Oro delle Dolomiti.
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