Nelle concessionarie, nel 2003 si potevano acquistare in concessionario due Alfa Romeo con la mitica sigla Gta (Gran Turismo Alleggerita): la 147 e la 156, (con la declinazione Sportwagon). A listino venivano rispettivamente 33.151 euro per la piccola e 45.592 euro per la SportWagon, una differenza del 37,5%. Due vetture divenute delle instant classic, soprattutto grazie al motore V6 da 3,2 litri progettato da Giuseppe Busso, in grado di erogare in questa versione 250 cv.
Se ti chiedi vent’anni più tardi qual è la situazione del mercato e, di conseguenza, qual è stato il miglior acquisto tra le due, eccoti la nostra risposta analitica.
Il 30 giugno 2023 un collezionista francese offre all’asta di Artcurial, tenutasi durante Le Mans Classic, entrambe le “nostre” auto. Tutte e due nere, la prima è una giardinetta del 2002 mentre la segmento C è proprio del 2003. Le stime sono variano dai 25 ai 35 mila per la più costosa, la 156 Sportwagon, da 15 a 25 mila per la 147. La differenza rispetto al listino originale è quindi salita tra il 40 e il 66%.
In sala, a suon di rilanci, la storia è diversa: la 156 chiude sotto la stima a 21.456 euro, mentre la piccola a 17.756 e il divario si riduce al 21%. Pari e patta e tutti a casa? In realtà, no. Perché bisogna andare a vedere i dettagli: la 156 era uniproprietario con 27.800 km, mentre la 147 aveva due proprietari e ben 146.000 km. Non c’è sfida, adesso sappiamo qual è stato il migliore acquisto all’epoca.
Anche questo risultato conferma che l’Alfa Romeo 147 Gta è una vettura ottima se l’idea è quella di investire per affacciarsi al mondo del collezionismo, senza strafare e, perché no, decidere magari di togliersi lo sfizio di divertirsi in pista o su qualche passo di montagna.
Testo di Stefano Beloni
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