Testo di Mattia Eccheli
La Rimac, azienda che produce hypercar elettriche, si fa strada in Germania, dove aveva già un canale privilegiato con il gruppo Volkswagen, con la Porsche in particolare con la quale ha dato vita ad una joint venture per il marchio Bugatti, adesso controllato al 55% dalla società croata.
La sussidiaria Rimac Technology ha ufficializzato una collaborazione con il gruppo Bmw, altro costruttore premium tedesco. L’accordo, informa una nota congiunta, riguarda “lo sviluppo e la produzione di soluzioni innovative nel campo della tecnologia di accumulo ad alta tensione per progetti selezionati di veicoli elettrici a batteria”.
La fornitura dovrebbe cominciare con la seconda metà del decennio e non riguarderà il solo marchio dell’Elica, ma anche Mini e Rolls-Royce. Sembra invece escluso che l’intesa interessi anche la Neue Klasse, la piattaforma Bmw per le elettriche del futuro: il costruttore bavarese ha già stipulato contratti con la cinese CATL, la tedesca EVE Energy e la joint venture nipponica Envision AESC.
Almeno inizialmente la divisione “M”, quella che sviluppa le Bmw ad alte prestazioni, potrebbe essere la principale beneficiaria di questa operazione, se non altro perché recentemente era stata ipotizzata un variante elettrica delle “3” con mille cavalli di potenza. Il gruppo germanico e la società croata non hanno naturalmente diffuso dettagli circa la portata della collaborazione, ma la Rimac ha già fatto sapere di voler aprire nuove linee di produzione presso il proprio sito nei pressi della capitale Zagabria.
“La cooperazione a lungo termine con gruppo Bmw – informa il comunicato – è un segno della transizione di Rimac Technology da fornitore di soluzioni di nicchia ad alte prestazioni a fornitore di primo livello ad alto volume”. Il 36enne imprenditore Mate Rimac, peraltro nato in Bosnia, ha ricordato come la sua carriera professionale fosse cominciata proprio con la conversione di una Bmw Serie 3 del 1984 in un’auto elettrica: “Questa collaborazione è deliziosamente appropriata”, ha commentato.
Oltre che essere numero uno della società che porta il suo nome (il 24% delle quote è in mano alla Porsche) e che produce bolidi a zero emissioni, ma ad altissime prestazioni, tipo la Nevera da oltre 1.900 Cv (l’elettrica più veloce al mondo con i suoi 412 km/h), il manager è anche Ceo della Bugatti. La stessa Rimac ha anche un accordo con i coreani di Hyundai e Kia, che pure avevano investito nella società (80 milioni di euro dal 2019) e che avevano confermato la collaborazione anche in seguito alle indiscrezioni sul loro possibile disimpegno.
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