Il settore automobilistico è tra quelli maggiormente coinvolti nella transizione verso un’economia circolare, in cui i materiali e i prodotti vengono riutilizzati e riciclati il più possibile. Ma quanta parte di un’automobile è effettivamente riciclabile? oggi oltre il 90% dei componenti di un veicolo a fine vita può essere recuperato.
L’Unione Europea ha stabilito normative stringenti per garantire che il riciclo e il recupero dei veicoli avvenga in modo efficiente e rispettoso dell’ambiente. La Direttiva 2000/53/CE sui veicoli fuori uso è il principale riferimento normativo in questo ambito. Questa direttiva stabilisce che almeno il 95% del peso di un veicolo deve essere riutilizzato o recuperato, con un minimo dell’85% da destinare al riciclo.
Le norme europee obbligano i produttori di automobili a progettare i veicoli tenendo conto della loro futura demolizione, facilitando il riciclo dei materiali.
Quando un’automobile arriva alla fine del suo ciclo di vita, il processo di demolizione e recupero inizia presso i centri di raccolta autorizzati. In questi centri, il veicolo viene prima depurato dei fluidi (come olio, carburante, liquido dei freni) e poi smontato. I componenti vengono separati per tipologia di materiale: metalli, plastica, vetro, gomma e altri materiali vengono raccolti e destinati a processi di riciclo specifici. Il processo di riciclo di un’auto è complesso e prevede diverse fasi:
Non è stata fatta menzione, avendo già dedicato un articolo a parte. Ma di questo processo virtuoso sono parte ovviamente anche le auto elettriche. I cui accumulatori seguono un processo di riciclo dedicato.
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