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Ssangyong rinasce KG Mobility con il suv Torres. Ecco come va

di Redazione - 09/10/2023

Nuova vita per le vetture SsangYong. Dopo 35 anni di onorata carriera il costruttore della Corea del Sud lascia spazio al nuovo brand KG Mobility, che in parte attinge dal recente passato ma che sta lavorando sodo per il rilancio commerciale. La nuova azienda fa parte di un gruppo industriale molto più esteso che raccoglie 10 industrie e  20 family companies (dalla logistica ai generi alimentari, dalla mobilità alla chimica e tecnologia) e dietro non ci sono solo nuovi investitori. Nel campo dell’automotive è arrivato nelle concessionarie l’inedito Torres, un suv lungo 4,7 metri che anticipa un’imminente serie di nuovi modelli elettrici e ibridi che in Italia sarà sempre l’importatore Koelliker a gestire questo passaggio di consegne.

Da Ha Dong-hwan a KGM passando da SsangYong

Settanta anni fa si chiamava Ha Dong-hwan, poi è diventato Dong-A Motors. Bisogna però arrivare al 1988 per trovare anche nel mercato europeo il costruttore asiatico che nel frattempo ha preso il nome di SsangYong. Dopo interessanti accordi tecnologici con Mercedes-Benz e l’indiana Mahindra l’azienda era entrata in una grossa crisi finanziaria, adesso grazie a una cordata di investitori nel marzo di quest’anno si è rialzata ed è pronta a ripresentarsi al pubblico come KG Mobility. 

La gamma 2023 è composta da Tivoli, Korando, Rexton, Rexton Sport XL ma in queste settimane si è ampliata con il nuovo suv di generose dimensioni: Torres. Il primo di un piano industriale che prevede l’arrivo di un nuovo modello per ognuno dei prossimi 4 anni, dal Torres EVX completamente elettrico di fine 2023, al pick-up 0-100 del 2024, per arrivare al suv medio KR10 del 2025 e infine nel 2026 l’altro suv ribattezzato F100. Il piano di rilancio comprenderà un propulsore elettrico per ogni modello, mentre gli HEV (veicoli elettrici ibridi) saranno tutti Euro 7. Tutto questo, in Italia, troverà applicazione grazie a Koelliker, che si sta preparando con una rete di 20 punti per i veicoli commerciali e 40 concessionarie per le vetture e le due ruote. 

Torres grandi dimensioni e prezzi medi

Iniziamo a inquadrare Torres. Un suv lungo 4,7 metri con una capacità di carico da 703 litri a 1662 litri. Tanto per capirci a metà strada tra la Korando (4,45) e la Rexton (4,85 metri). Il nuovo suv di KGM si inserisce a metà anche tra le altre competitors come Hyundai Tucson e Santa Fè (4,50 e 4,79) e Kia Sportage e Sorento (4,50 e 4,80). Rispetto alle rivali asiatiche ha un prezzo più vicino alle “medie che alle maxi” con un listino che si apre a 31.900 € e questo può essere un punto di forza iniziale. Poi se si vuole salire di allestimento più ricco, la trazione 4×4 e il cambio automatico si arriva a 43.500 euro. Al momento è disponibile un solo motore in gamma un 4 cilindri 1.5 turbo a iniezione diretta di benzina con 163 cv. Visto che la nuova piattaforma lo prevede, alla fine dell’anno verrà presentata anche la versione full electric.

Linee tese e qualche richiamo off-road

Oltre alla lunghezza pari a 4,70 metri per una larghezza di 1,89,  il Suv sud coreano colpisce per l’altezza di 1,79 e una luce a terra di 195 mm, che non fa rimpiangere il dna off road del vecchio marchio. Le linee sono squadrate con angoli marcati. Il frontale molto grintoso ricorda un po’ le ultime Jeep con la calandra divisa in sei sezioni e i fari a led incorniciati in un taglio sfuggente. Il cofano è piatto con due rigonfiamenti laterali dove spiccano dei simil estrattori d’aria con dei fregi estetici che ricordano le maniglie dei mezzi più estremi. Lateralmente si nota una linea di cintura alta, gli ampi passaruota che possono ospitare ruote da 17 fino a 20” e il terzo montante molto largo di color alluminio stacca con il resto della carrozzeria proposta in 6 diverse tonalità. Anche dietro troviamo un vezzo stilistico, una semi bombatura del portellone simula che la copertura della ruota di scorta dei fuoristrada più estremi, ma in realtà lo stesso si apre verso l’alto e non contiene nulla.

Interni spaziosi e tre display digitali per la guida

Grande fuori e generoso di spazio all’interno. La seduta è alta e favorisce la visibilità. I sedili sono ampi e confortevoli con un ampio spazio delimitato dalla consolle centrale che risulta un po’ ingombrante sui modelli con il cambio manuale. Dietro si può viaggiare in tre senza problemi, lo spazio per le gambe è notevole e giusto la conformazione della panchetta limita un po’ il comfort per chi occupa la parte centrale. Per contro si apprezza la regolazione dell’inclinazione dello schienale a beneficio degli occupanti o del carico al posteriore. Come abbiamo già detto la capacità qui varia da 703 litri a 1.662 litri. 

Inquadrando la vettura nella sua fascia di prezzo, i rivestimenti interno sono discreti, abbastanza rigidi ma ben assemblati. La strumentazione si affida a ben tre display: il cruscotto basso e lungo, a sua volta diviso in tre parti, quello centrale da 12,5” dell’infotainment e appena sotto un altro display più piccolo che permette la gestione di molti servizi, dalla climatizzazione al blocco del differenziale posteriore al riscaldamento e raffreddamento dei sedili. Sul volante, rastremato nella parte inferiore, sono collocati una serie di comandi che richiedono un minimo di adattamento vista la loro posizione non proprio ordinata.

Un solo motore, due cambi e anche 4×4

La gamma della Torres, il nome è preso da una riserva naturale della Patagonia, è composta dai tre allestimenti Road, Dream e Icon, un solo motore 1.500 turbo benzina da 163 cv e due cambi: manuale a 6 marce o automatico a 6 rapporti. A partire dalla versione intermedia ribattezzata Dream è possibile avere il cambio automatico che incide per 3.000 euro (34.500 euro) mentre automatico e trazione integrale fanno lievitare il prezzo a 43.500 euro. Il cambio automatico dispone anche dei comandi al volante e prevede la gestione del driving mode system, con modalità selezionabili dal guidatore (Normal, Sport, Winter). Nelle versioni con il cambio mauale il DMS è sostituito da un servosterzo idraulico con due modalità di risposta: Normal e Sport più pesante.

La trazione AWD si inserisce automaticamente on demand quando il sistema elettronico lo ritiene necessario, inoltre sempre nella versione 4×4 è previsto un tasto “lock mode” elettronico attivo fino a 40 km/h che rende più efficace la guida su terreni impervi. KGM Torres dispone di una guida assistita di livello 2,5 che contempla cruise control intelligente e il mantenimento di corsia. Tra gli altri elementi di sicurezza di serie il controllo antiribaltamento, il controllo in discesa, il controllo della stabilità del rimorchio, la frenata multipla che previene una secondo impatto all’accadere di un primo eventuale urto. La velocità massima è di 194 km/h con cambio manuale e di 191 km/h con l’automatico, mentre lo scatto 0-100 è di 11”.

Compassata e con sospensioni equilibrate

Abbiamo percorso qualche km sulle colline del Monferrato al volante della Torres con la trazione anteriore e il cambio automatico. La vettura pesa circa 16 quintali e il motore da 163 cv non può fare miracoli, specialmente nelle riprese sotto i 2000 giri, ma nell’insieme la vettura è equilibrata e il quattro cilindri è poco invasivo in termini di rumorosità. Il rollio è contenuto e il comfort generale è garantito dai pneumatici con spalla alta e dalle sospensioni posteriori multilink che filtrano bene le asperità e garantiscono una buona precisione di guida. Dove la vettura è un po’ penalizzata rispetto ad altre concorrenti è nella voce consumi, dove sfruttando un po’ la meccanica si rimane attorno agli 11 km/litro di percorrenza.

Testo di Andrea Nicoli

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