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Opel Astra elettrica, la prima prova

di Redazione - 03/11/2023

Testo di Paolo Odinzoff

Anche la Opel Astra adesso ha una versione 100% elettrica, con cui pareggiare il conto con l’ambiente. Quella che mancava a chiudere il cerchio in una gamma già comprensiva delle varianti benzina, diesel e ibrida plug-in e che fa ora della best seller con il Blitz una vettura in grado di accontentare, almeno sulla carta, ogni tipo di clientela.

La Astra Electric, si chiama così, sarà disponibile a partire da dicembre nella edizione berlina, venduta al prezzo base di 39.900 euro, seguita poi all’inizio del prossimo anno dalla station wagon Sports Tourer. Andrà ad incrementare l’offerta di automobili a zero emissioni della Casa di Rüsselsheim, intenzionata a proporre dal 2024 almeno una versione a batterie per ogni modello in produzione. Ma entriamo nel vivo di questo test della Opel Astra elettric.

Differenze sottili

test Opel Astra - dettaglio cerchi lega

Come già accaduto su altre vetture elettriche del marchio, ad esempio la Corsa, l’Astra con la spina mantiene praticamente inalterato lo stile della carrozzeria rispetto alle sorelle di gamma spinte da motori endotermici. Ad eccezione di alcuni particolari: tipo i cerchi in lega aerodinamici da 18 pollici, oppure il frontale Vizor, incorniciato negli allestimenti top da fari LED Matrix adattivi a 168 elementi luminosi, sul quale fa bella mostra il paraurti più sportivo e avvolgente appositamente ridisegnato.

Com’è dentro

test Opel Astra - interni

Anche salendo a bordo non si notano a prima vista evidenti cambiamenti che danno una connotazione esclusiva al modello rivelandone l’anima sostenibile. Ci si ritrova in un abitacolo essenziale e minimalista, dominato sulla plancia dal grande schermo che riunisce il display della strumentazione e quello del sistema d’infotainment, fatto su misura per stare comodi su dei sedili ergonomici certificati AGR. Facendo però attenzione salta all’occhio la mancanza della leva del cambio sul tunnel centrale dove è invece posizionato il comando per gestire la propulsione (drive, retro e parcheggio), oltre a uno switch con il quale selezionare le diverse modalità di guida (Eco, Normal e Sport).

Consumo e autonomia

Abbiamo provato l’Astra elettrica nei dintorni di Milano, percorrendo diversi chilometri nel traffico e lungo alcuni tratti di autostradali e partendo dal presupposto che si tratta di una vettura votata all’impiego di tutti i giorni ma anche ai viaggi fuori porta, vista l’autonomia dichiarata di 418 km (ciclo WLTP) e il consumo medio stimato dal costruttore di 14,8 kWh/100 km. Dati, questi, abbastanza veritieri, secondo i nostri rilevamenti, a patto di guidarla senza esagerare con troppi decisi affondi sul pedale dell’acceleratore. Ma andiamo per ordine. La piattaforma su cui si basa il modello è quella Emp2 del Gruppo Stellantis (la stessa della cugina Peugeot 308): pianale giunto al terzo aggiornamento e che, se pur un po’ datato, è sinonimo di affidabilità e di buone prestazioni.

Come va su strada

Al volante, infatti, la Astra Electric convince già dai primi metri per l’andatura vivace e scattante. Il motore, montato tra le ruote anteriori, eroga 115 kW (156 cv) e 270 Nm di coppia e permette uno scatto da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi per poi raggiungere, chiedendogli il massimo ove consentito, una velocità limitata a 170 km/h. Anche nella agilità di guida e nella tenuta di strada la tedesca non delude. La azzeccata taratura
delle sospensioni e in parte il buon lavoro degli pneumatici, che sono a bassa resistenza di rotolamento, danno sempre la giusta direzionalità alle ruote e, perfino sul bagnato, e la tengono ben salda sull’asfalto. Il pegno da pagare e però un po’ di rigidità che si fa sentire specialmente sui fondi sconnessi.

Capitolo ricarica

test Opel Astra - infotainment

Riguardo al capitolo energia, ad alimentare la Astra Electric è una batteria agli ioni di litio da 54 kWh, sistemata alla base della vettura. Può essere ricaricata utilizzando delle stazioni CC da 100 kW CC, richiedendo meno di 30 minuti per fare un pieno di elettroni dal 20 all’80%. Oppure collegando l’auto a delle colonnine pubbliche o wallbox domestiche. Tutti gli altri dettagli sul sito di Opel.

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