Hanno dimensioni confrontabili, motori elettrici da oltre 200 cv e un’abitabilità più che accettabile per quattro persone. E incarnano alla perfezione il duello Europa contro Cina: la Mégane E-Tech rappresenta la scuola del Vecchio Continente, la MG4 riprende il blasone di un antico marchio inglese, di proprietà della Saic Motor dal 2007, e viene prodotta nel celeste impero.
Un confronto che si gioca su diversi livelli a iniziare, è ovvio, da quello economico: al netto di incentivi, sconti e promozioni (che pure hanno sempre un ruolo rilevante nell’acquisto di un’auto a zero emissioni), l’offerta commerciale della MG prevede listini aggressivi, che partono da poco meno di 31 mila euro per le versioni base (batteria da 51 kw/h). Per la Mégane base (con batteria da 60 kWh) il prezzo d’ingresso è invece sensibilmente più elevato: circa 41 mila euro.
E lo stesso vale se invece di ricorrere all’acquisto tradizionale si preferisce avvalersi di un finanziamento. Più tardi ne faremo cenno, ma in linea di massima la MG ha richieste inferiori in termini di anticipo, rate mensili e rata finale. Ma salendo verso l’alto di gamma le differenze si riducono molto, tanto è vero che la MG4 del nostro test non è poi così distante dalla francese: la più potente e accessoriata Trophy Extendeed Range costa infatti 40.290 euro contro i 42.450 necessari per la Mégane E-Tech EV60 Techno.
Il design di entrambe rivela immediatamente le proprie origini “digitali”. Nascono per essere solo elettriche e a una tipologia di carrozzeria classificabile come crossover, associano linee moderne con pianali studiati per alloggiare al meglio il pacco batterie.
Non mancano soluzioni tipiche delle auto elettriche, come nel caso dei frontali privi di prese d’aria di raffreddamento. Sia MG4 sia Mégane, naturalmente, possono contare sul sempre pratico portellone.
L’abitacolo garantisce una buona libertà di movimento a quattro occupanti, con spazi adeguati anche per le gambe dei passeggeri posteriori. Gli arredi hanno uno stile minimal e un aspetto nel complesso gradevole, anche se alcune plastiche si rivelano un po’ troppo rigide e di qualità perfettibile, specie a confronto con Mégane. Molto pratica invece la rotella centrale, vicino alla piastra di ricarica per il cellulare, da utilizzare per selezionare la marcia avanti o indietro.
La posizione di guida è comoda e, grazie alla regolazione elettrica dei sedili anteriori (di serie), trovare la posizione non è un problema. Dietro il volante c’è uno schermo da 7 pollici che fornisce tutte le informazioni principali, mentre un secondo display più grande, a sfioro, è destinato soprattutto all’infotainment e a tutti i controlli dell’impianto di climatizzazione che, purtroppo, è solo monozona.
Alla voce servizi di connettività è garantita la compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto, ma solo via cavo. Nella dotazione di serie anche i sensori di parcheggio posteriori e la telecamera a 360°, il cruise control adattivo e il mantenimento del centro corsia.
Si percepisce subito una qualità superiore rispetto alla MG. I materiali sono piacevoli alla vista e al tatto e i dettagli rivelano grande cura anche nei punti meno visibili. Il tunnel centrale, libero da vincoli legati alla leva del cambio, è sfruttato con vani portaoggetti, porta bevande e paratie organizzabili. Il cruscotto, di 12,3”, è ben visibile in ogni condizione, ha una grafica curata, permette di scegliere fra tre “temi” e si associa all’infotainment, gestito tramite il display centrale di 12”.
Appena sotto ci sono i tasti per la regolazione del clima bizona (di serie) e una mensola per la ricarica a induzione dello smartphone. Il sistema operativo è Android, con i servizi di Google, fra cui Google Maps che calcola – in base alla carica disponibile e alla meta da raggiungere – le soste intermedie per rifornirsi. E inserendo il proprio account si può accedere direttamente a Spotify.
Gli aggiornamenti arrivano “over the air”, anche per la parte meccanica. La dotazione include il cruise control adattivo con mantenimento della corsia, l’avviso di distanza di sicurezza e le telecamere con visuale a 360°. La connessione con Apple CarPlay e Android Auto è wireless.
Il comportamento stradale delle due vetture in prova è ovviamente influenzato dalle motorizzazioni adottate: la MG4 Trophy Extended Range utilizza un motore elettrico da 245 cv di potenza alimentato da una batteria da 77 kWh, in posizione posteriore al pari della trazione. Il peso in ordine di marcia è di 1826 kg, mentre i cerchi in lega leggera hanno un diametro di 18 pollici.
Diversa la filosofia della Mégane, che ha motore e trazione anteriori: la batteria ha una capacità di 60 kWh e il motore elettrico esprime una potenza massima di 218 cv. Il peso in ordine di marcia è di 1711 kg e i cerchi in lega della Techno hanno un diametro di 20”.
Tradotto nella realtà della guida quotidiana, questi numeri assumono la forma della maggior brillantezza della anglocinese MG4 rispetto alla francese Mégane. La crossover inglese non è una sportiva, ovvio, ma all’atto pratico i cavalli supplementari comportano risposte più effervescenti: così, a una velocità massima ufficiale di 160 km/h della Renault la MG risponde con una punta di 180 km/h.
Stessi risultati in accelerazione: la cinese con passaporto inglese passa da 0 a 100 km/h in appena 6,5 secondi in luogo dei 7,4” necessari alla Mégane. Considerazioni ancor più evidenti selezionando la modalità di guida Sport che accentua queste caratteristiche.
Per la Mégane la partita è tutt’altro che persa, dal momento che al carattere più spigliato della MG risponde con armi di seduzione altrettanto convincenti, a iniziare dall’accoglienza e dal comfort. Nel normale utilizzo stradale l’auto mette in conto un comportamento impeccabile delle sospensioni con ammortizzatori che filtrano senza problemi le asperità dell’asfalto, mentre il silenzio regna sovrano.
Bene anche lo sterzo che trasmette un buon feeling: le risposte sono abbastanza dirette e consentono inserimenti in curva precisi, almeno secondo gli standard che solitamente si richiedono a vetture di questo tipo.
Analogamente alla MG, anche sulla Renault le risposte al pedale dell’acceleratore sono modificabili attraverso i consueti programmi di guida (sulla Mégane la selezione è più semplice e intuitiva) che variano il rendimento della vettura secondo le esigenze del pilota. Quanto alla frenata rigenerativa, imprescindibile sulle auto a zero emissioni, le due vetture offrono diversi livelli di efficacia e nelle modalità più intense limitano al minimo indispensabile l’utilizzo del pedale del freno.
Per quanto concerne la Renault Mégane E-Tech la formula di finanziamento si chiama Valore Futuro Renault con Tan al 4%. Il pack Quality include i seguenti servizi, scontati al 30% rispetto al prezzo di listino: 3 anni di furto/incendio, estensione della garanzia per la durata del finanziamento, tre tagliandi con possibilità di ritiro e consegna della vettura. Il prezzo di listino della Mégane E-Tech protagonista del confronto è di 42.450 euro.
Mentre le offerte di finanziamento previste da MG sono diverse e le cifre naturalmente variano in funzione dei vari allestimenti a listino. L’offerta è comprensiva di polizza furto e incendio e garanzie cristalli, atti vandalici e sociopolitici, eventi naturali, assistenza furto e fino a 24 mesi di “valore a nuovo”. Tan 6,96% (tasso fisso), Taeg 8,64% (tasso fisso). Il prezzo di listino della MG4 oggetto della prova è di 40.290 euro.
In definitiva la MG4 e la Mégane E-Tech si rivolgono a due profili di utenza piuttosto differenti: chi ama le vetture capaci di regalare risposte decise e improntate al dinamismo apprezzerà forse la MG4 Trophy, chi invece è alla ricerca di un comportamento più rilassato e “familiare” opterà per la Mégane E-Tech. Questione di gusti. Molto più importante tenere a mente che sia la Mégane sia la MG4 vanno guidate come tutte le full electric, perché i consumi sono sensibili all’utilizzo dell’acceleratore più di quanto accade sulle vetture con motore termico: nessuno stupore dunque se a ogni affondo deciso corrispondono cali preoccupanti nell’autonomia.
Quanto alle ricariche, la Mégane e la MG4 prevedono i classici cavi per le wallbox domestiche o per le colonnine pubbliche con tempi piuttosto lunghi (6-8 ore) per passare da 0 al pieno. Nel caso abbiate fretta, c’è la possibilità di agganciarsi ai punti fast charge in corrente continua: in questo caso la MG4 può rifornirsi fino a 135 kW, la Mégane fino a 130 kW. In ogni caso mezz’ora può bastare per portare la batteria all’80% della propria capacità. L’autonomia massima dichiarata per la MG4 Extended Range è di 520 km, quella della Mégane EV60 arriva a 470 km.
Testo di Fabio Madaro
Foto di Marco Zamponi
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