Testo di Mattia Eccheli
L’Italia può attendere, almeno per ora. La (molto) rivisitata BYD Tang, l’ammiraglia dei Suv del costruttore cinese, il primo al mondo per produzione di New Energy Vehicles, debutterà nel Vecchio Continente fra il terzo e il quarto trimestre del 2024. Ma non è ancora chiaro quando e con quale prezzo arriverà nel Belpaese, che entro fine anno avrà 40 showroom. Fra i nuovi marchi, il mandato della BYD è il più richiesto dai rivenditori nazionali.
In ogni caso, non è e non sarà un’auto di volumi (in Germania il prezzo del modello commercializzato finora partiva da 70.000 euro). La filiale del Vecchio Continente potrebbe anche voler attendere l’esito della disputa sui dazi. Con un aggravio del 17,4%, la BYD è la casa meno colpita dal provvedimento annunciato dalla Commissione.
L’aggiornamento del Suv a 7 posti, che aveva debuttato nel 2021 in Norvegia prima di venire venduto in altri mercati europei, è non meno che importante. La Tang è stata “stirata” di 10 centimetri in lunghezza e portata a 4,97 metri (1,95 in larghezza e 1,75 in altezza). Soprattutto, è stata equipaggiata con una nuova batteria “Blade” al litio-ferro-fosfato (LFP) senza nichel né cobalto che passa da 86,4 a 108,8 kWh.
Ne beneficia l’autonomia, che schizza da 400 a 530 chilometri. Ma ne risente anche il peso che, a vuoto, passa da quasi 2.300 a 2.630 kg. Con gli stessi due motori per complessivi 517 Cv di potenza e 700 Nm di coppia (100 più di prima) ne risente un po’ anche l’accelerazione da 0 a 100 orari. Che resta comunque impressionante per un veicolo con queste proporzioni: 4,9” (prima erano 4,6”).
L’accumulatore non resiste solo alle prove sulla penetrazione, ma ha un design brevettato. E assicura la BYD che lo sviluppa internamente e che fa grandi affari con questo ramo d’azienda, ne “migliora la durata, la longevità, le prestazioni di carica e la stabilità termica in condizioni climatiche e operative variabili”.
La Tang garantisce una buona visibilità, una grande comodità e, quasi sorprendentemente, anche consumi più che confortanti. Infatti 24 kWh/100 km sono quelli dichiarati e 22,7 quelli rilevati dal computer di bordo dopo oltre 200 chilometri al volante. Percorsi non alle velocità massime consentite in Germania (ma impossibili da raggiungere per via di traffico e cantieri) e nemmeno a quella di punta del Suv (180 km/h). Ma nemmeno lungo un tracciato congeniale ad un modello elettrico.
Con temperature rigide anche l’adozione della pompa di calore di serie assicura una maggiore efficienza. E, quindi, anche un incremento della percorrenza fino al 10%. Al volante il peso si sente, anche se la dinamica di guida è assimilabile a quelli di altri modelli di dimensioni simili. Gli interni sono ben rifiniti e, fra le altre soluzioni, spiccano il tetto panoramico apribile, l’head-up display di serie e l’enorme schermo rotante (orizzontale o verticale) da 15,6”.
Con 32 funzioni di sicurezza e assistenza alla guida, la Tang conferma le 5 stelle EuroNcap della gamma europea della BYD. La cui garanzia è di 6 anni o 150.000 chilometri. È semmai “curioso” come un veicolo di queste dimensioni (2,82 metri di passo) abbia una bagagliaio la cui capienza oscilla fra i 235 e i (solo) 1.655 litri. Quando il costruttore comincerà a produrre in Ungheria, forse già entro la fine del prossimo anno, anche questa auto potrebbe venire adattata ai gusti e alle richieste dei clienti europei.
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