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Patente di guida: le differenze tra revoca, sospensione e ritiro

di Redazione - 07/08/2024

 

Il nuovo Codice della Strada cui si attende ancora l’entrata in vigore ha al suo interno diverse norme che prevedono sanzioni con ritiro, revoca o sospensione della patente di guida. Questi tre vocaboli non sono sinonimi e hanno significati e conseguenze giuridiche diverse tra loro.  Conoscere quindi queste differenze è importante per comprendere l’entità della norma sanzionatoria.

Sospensione della patente di guida

La sospensione della patente è una sanzione amministrativa accessoria che viene applicata dal prefetto, dall’autorità giudiziaria o dalla motorizzazione civile. La patente viene sospesa quando si commettono violazioni del Codice della Strada, come la guida in stato di ebbrezza o l’eccesso di velocità superiore a 40 km/h oltre il limite. Ma anche condizioni mediche che rendono temporaneamente inidoneo alla guida possono portare alla sospensione, così come motivi giudiziari legati a reati connessi alla circolazione stradale. Durante il periodo di sospensione (durata minima 15 giorni e durata massima 5 anni) il titolare della patente non può guidare alcun veicolo a motore. Al termine del periodo di sospensione, la patente viene restituita al titolare senza ulteriori esami o formalità.

Ritiro della patente

Il ritiro della patente è disposto dalle Forze dell’Ordine che riscontrino delle irregolarità. Questo può accadere, ad esempio, se la patente non è stata rinnovata entro il termine previsto. La patente viene ritirata immediatamente e trattenuta fino al rinnovo. Se gli agenti accertano una violazione del Codice della Strada che comporta la sospensione della patente, ritireranno immediatamente il documento, che sarà trattenuto fino al termine previsto dalla sospensione. Il ritiro non è una sanzione, ma un provvedimento amministrativo per garantire la sicurezza stradale di tutti gli altri utenti della strada.

Revoca della patente

La revoca della patente è un provvedimento tendenzialmente permanente. Può essere applicato come sanzione accessoria per reati gravi, come l’omicidio stradale colposo, o quando si guida nonostante una sospensione in corso. Le conseguenze sono gravi: il titolare non può più guidare e deve riacquistare i requisiti psicofisici per ottenere una nuova patente. Dopo la revoca, bisogna sostenere nuovamente l’esame di guida (dopo almeno due anni) per riottenere la patente e si viene considerati neopatentati. La revoca può anche avvenire per la perdita permanente dei requisiti fisici o psichici necessari alla guida. In questo caso, se il titolare recupera i requisiti, può richiedere una nuova patente. Se si esauriscono tutti i punti della patente, è necessario sostenere nuovamente l’esame di guida.

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