Le buche sull’asfalto sono tra gli inconvenienti più odiosi che possano capitare a un automobilista . Finire accidentalmente con uno pneumatico al suo interno, significa spesso incorrere nella sfortuna di riportare danni alla propria automobile e non rimane che avviare la pratica per il risarcimento.
Buche, materiali pericolosi sull’asfalto come olio o ghiaia, griglie o tombini rotti e caduta di alberi sono considerati come danni da insidia. La responsabilità ricade dunque sulla Pubblica Amministrazione in quanto proprietaria o gestore del bene. Spetta quindi al Comune, alla Provincia o ad altra Amministrazione il compito di dover risarcire i danni causati da omessa o insufficiente manutenzione della rete stradale (lo riconosce anche la sentenza n. 15384/06 della Cassazione).
Nel caso in cui l’automobilista subisca un danno a causa di una buca, la prima cosa da fare è chiamare le Forze dell’Ordine per verbalizzare l’incidente, scattare alcune foto per accertare i danni subiti, raccogliere eventuali testimonianze e farsi redigere un preventivo dei danni subiti dal meccanico o dal carrozziere. A questo punto si può inoltrare per raccomandata la richiesta di risarcimento alla compagnia di assicurazione dell’Ente proprietario dove è avvenuto il sinistro.
Attenzione però: la Pubblica Amministrazione non è tenuta a pagare nulla qualora riesca a provare che il danno sia stato causato da un comportamento sbagliato del conducente. Con ciò s’intende: limiti di velocità non rispettati o distrazione alla guida. I tempi per la pratica, generalmente, non sono rapidissimi e possono trascorrere anche diversi mesi prima di essere ricontattati con una proposta economica di risarcimento.
Il 15 novembre scatta l'obbligo di dotazioni invernali. La soluzione migliore sono i pneumatici con il simbolo della montagna a tre picchi che circonda un fiocco di neve. Ecco perché