Ogni appassionato di corse collega al pensiero di un arrivo in parata il ricordo della 24 Ore di Le Mans 1966 dove le tre GT40 tagliarono il traguardo appaiate per dimostrare la loro superiorità e mandare un messaggio a Ferrari, che solo pochi anni prima si rifiutò di cedere l’azienda a Ford. L’occasione di vendetta per il Cavallino Rampante, sportiva s’intende, non ci mise molto ad arrivare e alla 24 Ore di Daytona del 1967 le vetture di Maranello tagliarono il traguardo ai primi tre posti affiancate in parata, una rivincita per Ferrari contro il colosso di Detroit.
Non sono queste le uniche parate a tre entrate nella storia delle competizioni di durata a ruote coperte. Gia nel 1968 infatti, anno di cambi regolamentari decisi dalla CSI (Commision Sportive Internationale oggi diventata FIA) che bandirono i prototipi fino a 7 litri di cilindrata, il copione si ripete. I protagonisti della 24 Ore sul catino americano della Florida, orfano delle Ford GT40 e delle Ferrari questa volta schierate solo nella categoria Sport, furono Porsche e Alfa Romeo.
La corsa si concluse con le tre Porsche 907 LH che conquistarono le prime tre posizioni della classifica assoluta tagliando il traguardo appaiate continuando la tendenza del momento. Pochi istanti dopo è il turno delle Alfa Romeo 33/2 che passano sotto la bandiera a scacchi in parata per celebrare la vittoria di classe. Un arrivo rimasto nella storia ma che non sarebbe stato l’ultimo di questo tipo…
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