Una delle protagoniste della storia Ferrari nell’endurance sarà al centro dell’attenzione alla prossima asta di RM Sotheby’s, in programma il 4 e 5 febbraio a Parigi, presso Les Salles du Carrousel. Si tratta di una rarissima Ferrari 512 M, chassis 1030, un esemplare con la livrea gialla del team belga Ecurie Francorchamps, che ha preso parte alle competizioni di durata negli anni Settanta.
Negli anni Sessanta, le gare endurance avevano un seguito di gran lunga superiore rispetto alla Formula 1. Sono gli anni delle sfide epiche tra la Ferrari e la Ford che si affrontarono in una delle rivalità più celebri della storia, rievocata nella pellicola di James Mangold “Le Mans ’66”. Ferrari gareggiava con la stupenda 330 P4, ma nel 1968 un cambiamento delle regole del Gruppo 6 impose un limite di cilindrata a 3,0 litri, escludendo i potenti prototipi di Maranello dalle competizioni di durata. Enzo Ferrari decise allora di ritirarsi temporaneamente da questa categoria.
Nel 1969, un aggiornamento delle regole creò un’opportunità: i costruttori potevano ora omologare prototipi con motori fino a 5,0 litri, a patto che ne fossero prodotti almeno 25 esemplari. Porsche colse immediatamente il momento, introducendo la leggendaria 917. Ferrari, determinato a riprendersi il suo posto d’onore, sfruttò l’iniezione di capitali derivante dall’accordo con Fiat per sviluppare una vettura capace di sfidare il colosso tedesco.
Nasce così la Ferrari 512 S, presentata ai commissari nel gennaio 1970 con 17 vetture complete e 8 kit di montaggio per ottenere l’omologazione. Dotata di un motore V12 da 5,0 litri, capace di erogare 552 cavalli e raggiungere velocità superiori ai 320 km/h, la 512 S fu progettata appositamente con lo scopo di riportare Ferrari sulla vetta del campionato vincendo gare storiche come la 24 Ore di Le Mans e la 24 Ore di Daytona.
Qui vi parliamo dell’esemplare con telaio n. 1030. Una delle 17 Ferrari 512 S costruite per la stagione 1970. Consegnato alla scuderia belga Ecurie Francorchamps, è l’unico modello ad essere stato dipinto nella distintiva tonalità gialla, un tratto distintivo che ne accresce l’unicità. Il suo debutto avvenne il 17 maggio 1970 alla 1000 Km di Spa, dove i piloti Derek Bell e Hugues de Fierlant si classificarono ottavi assoluti. Poco dopo, alla 24 Ore di Le Mans, l’auto ottenne un buon quinto posto assoluto.
Nel 1971, il telaio 1030 fu aggiornato alla specifica 512 M, dove la “M” sta per “modificata”. Grazie a una serie di miglioramenti, tra cui una carrozzeria aerodinamica più bassa e un motore V12 alleggerito e potenziato fino a 610 cavalli, l’auto divenne ancora più competitiva. Tornò a gareggiare nella 24 Ore di Le Mans, nella 6 Ore di Watkins Glen e nella Coupes Benelux a Zandvoort, dove ottenne una vittoria assoluta.
Dopo il ritiro dalle competizioni, la 512 S con telaio n. 1030 entrò a far parte di collezioni private, tra cui quella di Lord Anthony Bamford, che lo utilizzò con successo nel campionato MN GT nel 1972. Oggi, l’auto conserva la livrea gialla originale e il suo aspetto del 1971, con un livello di autenticità che la rende uno degli esemplari più pregiati della serie. Inoltre ha ottenuto la certificazione di Ferrari Classiche ed è accompagnata dal “Red Book” e da una dettagliata analisi dello storico Marcel Massini.
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