Testo di Franz Mosconi
Rétromobile è da 48 anni il punto di riferimento degli appassionati e degli addetti ai lavori del mondo dell’automobile classica. Una fiera che anticipa le tendenze e che bilancia le quotazioni di mercato anche attraverso le aste che fanno da corollario ad un calendario già piuttosto carico di eventi. Ma che cosa trova un visitatore che per la prima volta si affaccia alla manifestazione francese?
È innegabile che il piano terra, quello da cui accedono i visitatori, sia il più opimo di prelibatezze su ruote (ma non solo, perché anche l’automobilia occupa un ruolo fondamentale): qui vi sono gli stand di alcuni dei più famosi dealer al mondo che, ahinoi, ancora non hanno trovato la loro giusta collocazione nelle fiere di settore italiane, parliamo di Kidston che quest’anno sfodera pezzi da novanta. Regina del suo stand la Ferrari 250GTO bianca telaio #3729GT ex Graham Hill, un oggetto unico che incute quasi un senso di riverenza a trovarcisi davanti, e il cui valore supera di slancio i 50 milioni di dollari.
Quasi di fronte allo stand di Kidston, un altro dei più blasonati dealer presenta un’altra GTO, che vederne due così vicine neanche nei sogni più estasianti dei petrolheads: la sua è rossa, telaio #4675GT, anno domini 1963 ma ricarrozzata con le forme dell’anno seguente. Anche lei di una bellezza rara, da mandare in deliquio anche le povere mogli accompagnatrici degli appassionati che davanti a certe auto perdono il lume della ragione. Un piccolo museo è stato invece allestito nello stand di Lukas Hüni: per darvi un’idea, potrete trovare Miura, Alfa Romeo Giulia TZ, Bugatti Type 57 Atlantic, Lancia Flaminia Sport Zagato, Ferrari 250 Tour de France e via discorrendo. È bello potersi ancora stupire davanti a certe automobili anche in epoche social dove tutto è alla portata di tutti in qualsiasi momento e le auto non fanno certo eccezione. Magia di Rétromobile 2024.
Una panoplia di 300SL Gullwing poi tra gli stand di HK Engineering, Mercedes-Benz Classic e Mercedes-Benz Club France, probabilmente la superclassica più presente a questo salone. Tanta curiosità e ammirazione anche per la Ferrari 500 Superfast presente allo stand di Gallery Aaldering. Molto presenti in questo piano terra di Rétromobile 2024 anche i brand automobilistici: Škoda celebra la nuova serie della Superb con le edizioni più vintage dell’ammiraglia boema, Renault invece mostra tre maquette verniciate in scala 1:1 della nuova R5 elettrica, che sarà presentata tra circa due settimane.
Grandi festeggiamenti in casa Volkswagen per i 50 anni della Golf presente in tutte le sue edizioni, compresa l’ultimissima, la 8.5, presentata pochi giorni fa. Assenza che si fa sentire invece quella del gruppo Stellantis che lo scorso anno aveva una presenza più che significativa. E siccome in ogni appassionato c’è un bambino curioso e aperto allo stupore, il reparto dedicato all’automodellismo induce in tentazione e non libera dal male, anzi, il peccato di spesa è dietro l’angolo sia per quanto riguarda gli obsoleti (Dinky Toys, Solido, Mercury…) ma anche per quanto riguarda le nuove produzioni in ogni scala, dall’1:12 all’1:87.
La doppia rampa di scale (anche mobili, per i più pigri) conduce al lungo corridoio del mezzanino che ospita una retrospettiva davvero incredibile sulla Paris Dakar, il rally-avventura par excellence, realizzata in collaborazione con Amaury Sport Organisation. La sua invenzione si deve a Thierry Sabine, che nel 1977, a bordo della sua Yamaha XT partecipò al Rallye Abidjan-Nice.
A causa di un incidente fu costretto ad abbandonare la sua moto (che verrà ritrovata solo nel 1986) e dato disperso per diversi giorni. Non pago, anzi, forse ancor più motivato dalla sua disavventura, mise in piedi una gara diventata a dir poco leggendaria. Tra le vetture presenti nella collezione la Toyota BJ della prima edizione, quella del 1979, la Renault 4L dei fratelli Marreau, la Porsche 911 Safari di Metge/Lemoyne che vince nel 1984 e la Nissan X-Trail con cui partecipò Johnny Holliday nel 2002.
Grande presenza, a Rétromobile 2024, anche di tutto quello che è il mondo motociclistico per i fans delle due ruote: brand come Ducati e BMW Motorrad certo, ma anche restauratori, customizzatori e dealers di motoveicoli usati con pezzi anche molto rari e particolari. A catalizzare però l’attenzione degli appassionati è l’enorme stand di Artcurial, notissima casa d’aste francese che per l’asta del 2 febbraio propone pezzi davvero inopinati e rarissimi: spicca, anche per il valore commerciale ça va sans dir, la bellissima Ferrari 250 GT California LWB del 1958, la decima costruita di soli quarantasette esemplari. La valutazione? 8,5 milioni di euro.
Più abbordabili ma senz’altro altrettanto affascinanti la Talbot-Lago T14 America del 1955 (base d’asta di 160.000€), una rarissima Iso Rivolta Grifo MK2, quella col motore Ford V8 da 351cv in vece di quello Chevrolet che equipaggiava le MK1 e costruita in soli 34 esemplari e l’Alfa Romeo 33 TT12 ex Jochen Mass e Derek Bell. Tra le youngclassic, da tenere d’occhio una splendida BMW 850CSI rossa fiammante, manuale, motore V12 e senza prezzo di riserva e un magnifico esemplare di Ferrari 348 Spider, di colore nero, con soli 21550 km da nuova, anch’essa senza riserva.
La gemma, però, è l’ultimo padiglione che vedrete, poco rialzato rispetto al primo piano, dove si trovano le vetture dei privati e dei piccoli rivenditori: già perché è quella che è il vero termometro del paese reale a livello di tendenze e di prezzi di mercato. Sparite le Panda e latitanti i suv di prima generazione (Cayenne, Range Rover e le X5 – per capirci), tornano di gran voga le piccole bombe come le Peugeot 205GTI, le Renault 5 GT Turbo ma soprattutto le MINI, che – probabilmente in reazione all’uscita di produzione della versione termica sui listini del nuovo, tornano sulla cresta dell’onda, con sensibili aumenti delle quotazioni per le Cooper Sports Pack in primis, ma anche per le più borghesi Balmoral, British Open e Mayfair. Grande e interessante presenza, poi, delle piccole spider inglesi: MG B, MG F, Triumph Spitfire e TR3 abbondano, a ennesima riprova che le mode passano ma il piacere di guida, beh, quello resta sempre.
Impossibile anche per i meno esperti però, non notare come i prezzi a Retromobile siano sensibilmente più razionali ed abbordabili rispetto alle fiere italiane, e i cartellini o le scritte a vetro “Vendu” che abbondano ne sono la dimostrazione. Insomma una fiera che davvero merita di essere vista qualsiasi sia la vostra concezione di collezionismo: dagli oggetti ad appannaggio di pochi, alle più economiche ma più sincere auto classiche e youngtimer c’è pane per i vostri denti. Per chi volesse fare una pazzia da weekend, il consiglio è spassionato: prendete un volo all’ultimo secondo e catapultatevi qui che un bagno di passione fa sempre bene e se si è alla ricerca e si ha l’enorme e improbabile fortuna di incappare nell’auto che desideravate si rischia concretamente di fare un ottimo affare.
Per tutti gli altri, l’appuntamento è per l’anno prossimo nella Ville Lumiére. Vi garantiamo che quello che vedete qui – per ora – non lo vedrete da nessun’altra parte. Parola di appassionati.
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